Cossiga risponde su Praga e Br «Inutile ascoltare Berlinguer»

Cossiga risponde su Praga e Br «Inutile ascoltare Berlinguer» Sì surriscalda la polemica dopo le «rivelazioni» di Sciascia Cossiga risponde su Praga e Br «Inutile ascoltare Berlinguer» La richiesta era partita dal segretario del psdi, Longo - Craxi: «Non si è indagato abbastanza» ROMA — La polemica sul terrorismo sta accendendo le polveri della campagna elettorale. Dopo le dichiarazioni rilasciate venerdì da Sciascia e il successivo intervento del segretario del psdi Longo, la giornata politica di ieri ha registrato una presa di posizione di Cossiga, una serie di interrogazioni del psi e del psdi, un commento di Craxi e, infine, una durissima risposta del pei. La vicenda ha avuto inizio con una domanda di Sciascia ad Andreotti nel corso della riunione della commissione Moro. «Berlinguer — ha detto Sciascia—mi rivelò nel '77 che il presidente del Consiglio aveva chiesto l'espulsione di due funzionari dell'ambasciata cecoslovacca accusati di contatti con le Br. Quali elementi ha lei (n.d.r. Andreotti), die all'epoca era il capo del governo, su quell'episodio?». Questa domanda, che non doveva trapelare oltre l'ambito della commissione, è stata invece diffusa presso alcuni organi d'informazione (adesso si cerca la nuova «talpa» responsabile della fuga di notizie) ed è stata ripresa da Longo. Il segretario del psdi ha inviato a Cossiga un telegramma in cui si chiede «la convocazione di Berlinguer per accertare eventuali conferme alle dichiarazioni di Sciascia». Ieri il presidente del Consiglio ha risposto a questo telegramma inviando una ietterà a Longo. «Richiamo innanzitutto la tua attenzione — ha scritto tra l'altro Cossiga — sul fatto die l'onorevole Berlinguer ha già smentito di essere stato o di essere in possesso di informazioni e notizie su presunti collegamenti internazionali di gruppi terroristici o di averne parlato a chicchessia. Inoltre, è mia ferma convinzione che l'on. Berlinguer, per la sua responsabilità di capo di un grande partito di opposizione die ha avuto sempre ed ha una chiara posizione di grande fermezza nella lotta al terrorismo, avrebbe trasmesso e trasmetterebbe alle autorità dello Stato ogni notizia e informazione in suo possesso». «Per questo — ha concluso Cossiga—in piena coscienza e responsabilità, ritengo die nessuna iniziativa vi sia da prendere né debba io prendere». Pietro Longo ha ribadito, indirettamente, la sua posizione nell'ambito di un discorso tenuto a Palermo. «L'episodio — ha detto — è troppo grave ed importante perché non gli si dia un serio seguito nelle forme più opportune». Nella polemica sono intervenuti il senatore Silvano Signori, vicepresidente del gruppo del psi, e l'on. Belluscio, del psdi, con due interrogazioni rivolte rispettivamente al ministro degli Interni e al presidente del Consiglio. Le interrogazioni riguardano una serie di episodi che proverebbero, se accertati, i collegamenti tra la Cecoslovacchia e i terroristi Sul tema è intervenuto anche Craxi. Parlando a Venezia, ha detto tra l'altro: «Se la commissione parlamentare sul caso Moro vorrà indagare sulle relazioni internazionali del terrorismo, farà ciò che finora non è stato fatto con la necessaria continuità e serietà. Si è riscontrata negli anni scorsi una singolare reticenza e prudenza. Sta di fatto die le piste c'erano e ci sono, ma nessuno le lw. battute con la necessaria convinzione». A questa ridda di dichiarazioni il pei risponde con un corsivo pubblicato sull'«Unità» di stamane. «Sulla vicenda delle dichiarazioni di Sciascia — scrive il quotidiano — è intervenuto con incredibile rozzezza e con intollerabile spirito provocatorio il segretario del psdi cercando di montare un caso politico sul nulla. Abbiamo perfino pudore a far notare l'evidentissimo strumentalismo, pre-elettorale di questa sortita. C'è solo da dire che, per mettere in dubbio la nostra coerenza cristallina nella lotta contro il terrorismo, bisogna sprofondare nel ridicolo e nell'ignominia. Cosa die il segretario del psdi fa senza alcuna fatica». A questa durissima nota bisogna anche aggiungere la richiesta del senatore comunista Pecchioli al presidente della commissione Moro affinché venga "denunciata all'autorità giudiziaria, tramite la presidenza del Senato, la fuga di notizie verificatasi in seno all'assemblea di Palazzo Madama. Ci si trova infatti davanti a una palese violazione del segreto istruttorio». La polemica, che ha già raggiunto toni molto aspri, ha buone probabilità di acuirsi ulteriormente. Silvano Costanzo

Luoghi citati: Cecoslovacchia, Palermo, Praga, Roma, Venezia