Rifugio antiatomico, confortevole offresi per 15 milioni in Belgio di Renato Proni

Rifugio antiatomico, confortevole offresi per 15 milioni in Belgio Alcune società svizzere speculano sulla paura della gente Rifugio antiatomico, confortevole offresi per 15 milioni in Belgio DAL CORRISPONDENTE BRUXELLES — «Proteggete la vostra famiglia dalla guerra atomica. Per 500 mila franchi vi costruiremo un sicuro rifugio antinucleare». Questo genere di inserzione appare sempre più spesso sui giornali belgi. E' una specu-. lozione sui timori della gente in un periodo di tensione internazionale destinata ad avere un certo successo. Le ville con giardino nei sobborghi di Bruxelles si prestano alla costruzione di un rifugio antiatomico e molte famiglie possono permettersi di sostenere una spesa di 15 milioni di lire. Attualmente, a Bruxelles, c'è un solo rifugio antiatomico pubblico, vicino alla stazione dei vigili del fuoco, in avenue de l'Héliport. Il Paese non è affatto preparato a difendere la sua popolazione da eventuali attacchi atomici, anche perché si ritiene die sia impossibile farlo. Invece, il 15% della popolazione olandese gode di questa protezione: in Norvegia la percentuale sale al 42%; in - Urss al 68; in Svizzera all'84 e in Israele al 99. Dietro la campagna propagandistica per vendere e installare rifugi antiatomici in Belgio e in altri Paesi europei, vi sono alcune società svizzere che garantiscono un'opera tecnicamente valida e segreta. Nel contratto, la segretezza è assicurata per evitare che qualora accada «qualcosa» i vicini di casa facciano irruzione, magari armati, nel rifugio privato. Bastano tre giorni di lavoro sotto la direzione di un ingegnere svizzero per costruire il rifugio. Michel Tenet è uno dei pochi costruttori di rifugi antiatomici disposto a parlare con i giornalisti. Spiega che, in tempi «normali» il rifugio può servire come sala giochi per i bambini, come cantina o come bar. Suggerisce che in 'attesa che passino la « bufera di fuoco» e l'alta dose di radioattività i rifugiati trascorrano le ore e i giorni ascoltando dischi, leggendo Il rifugio antiatomico è equipaggiato con maschere antigas, rilevatori dì radioattività Geiger, vestiti con lamine di alluminio per uscire all'aperto dopo lo scoppio, oltre a cibo in scatola e a una riserva di acqua fresca. Le sezioni prefabbricate del rifugio sono in cemento e aedaio e pesano tredici tonnellate ciascuna. Per garantire l'uscita dei sopravvissuti dalle macerie circostanti, le porte sono dotate di un potente meccanismo che spazza via ogni ostacolo. Il signor Tenet crede cosi' tanto nei suoi rifugi che ne sta costruendo uno per la sua famiglia nella casa di Charleroi. Ma gli esperti sono scettici. Il direttore della difesa civile del Belgio, André Caussin, ha dichiarato di recente che un attacco atomico di sorpresa su Bruxelles distruggerebbe tutte le comunicazioni; le fiamme e le esplosioni secondarie raderebbero al suolo quello che resterebbe in piedi dopo l'esplosione. Un altro esperto ha affermato che i rifugi antiatomici sono «una burla Renato Proni

Persone citate: André Caussin, Geiger, Michel Tenet, Tenet