Tra Breznev e Giscard vertice oggi a Varsavia di Paolo Patruno
Tra Breznev e Giscard vertice oggi a Varsavia Sono arrivati ieri sera, quasi insieme Tra Breznev e Giscard vertice oggi a Varsavia L'incontro alle 10 - Si parlerà «di tutto, anche dell'Afghanistan» DAL NOSTRO INVIATO VARSAVIA — Valéry Giscard d'Estaing e Leonid Breznev sono giunti a Varsavia a un'ora uno dall'altro, ieri pomeriggio, attraversando la città del tutto inosservati dalla folla che fin dalla tarda mattinata si era riversata sui bellissimi parchi della città. Nessuna accoglienza di popolo, dunque, come qualcuno a Mosca aveva in un primo momento progettato, né discorsi di cerimonia. Lo scarno protocollo, ridotto essenzialmente alle misure di sicurezza, contrasta con la discreta ma sicuramente voluta pubblicità data dagli ospiti polacchi all'incontro tra il capo di Stato sovietico e quello francese. Sono state fonti ufficiali polacche a lasciar filtrare la notizia; il ministero degli Esteri si è fatto in quattro per facilitare l'ingresso dei giornalisti occidentali, con-, cedendo ieri, domenica, il visto all'arrivo a Varsavia. Ma nessuno ha avuto accesso all'aeroporto in cui sono giunti gli ospiti, né indicazioni di alcun genere. Solo i gendarmi di guardia nella zona militare dell'aerostazione della capitale polacca hanno consentito di lasciarci sostare all'esterno, davanti all'ingresso. Giscard è stato il primo ad arrivare, puntuale alle 18 esatte, e cinque minuti più tardi già sfrecciava alla testa di un corteo di auto, seduto in una grande berlina nera accanto a Uierek, il leader polacco che di questo incontro è stato il grande mediatore. Il presidente francese alloggia in una villa di Stato nel parco di Myslewicki nella zona residenziale della città. Lo accompagnano il ministro degli Esteri Francois Poncet e alcuni esperti di problemi europei. Poco dopo le 19 Breznev è arrivato alla parte opposta del medesimo parco, che su questo, versante prende il nome di Lazienki. Gierek, dopo aver rapidamente congedato l'ospite francese, è corso di nuovo all'aeroporto e con il presidente sovietico si è presentato all'ingresso della via Parkova, proprio di fronte' all'ambasciata dell'Urss a bordo di una «Zill» con un'autoambulanza al seguito. Si sa che Breznev e Gi- " scard hanno appuntamento per questa mattina, intorno alle ore 10. al palazzo di Wilanow una piccola Versailles polacca, a 12 chilometri dal centro di Varsavia. Sul tema dei colloqui un funzionario del ministero degli Esteri ha potuto solo dirmi che non c'è un'agenda vera e propria, che gli equilibri, strategici sul vecchio continente costituiranno il nocciolo dell'incontro, ma che si parlerà un po' di tutto. «Anclie dell'Afghanistan?», ho domandato. «Non ho ragione di escluderlo, ansi non lo escludo affatto», è stata la risposta. Questa doppia gestione dell'avvenimento, tra l'indiscrezione ufficiosa e il riserbo ufficiale è l'unica a ben vedere che consentisse di sfruttarlo propagandisticamente, dando un'idea di concretezza alla proposta di un vertice mondiale espressa dal Patto di Varsavia giovedì scorso; senza, al tempo stesso, assumere l'impegno di fornire un resoconto conclusivo. Non è infatti in programma alcun comunicato ufficiale e tanto il presidente francese, quanto il segretario generale del pcus parleranno attraverso i propri portavoce esclusivamente con i giornalisti dei rispettivi Paesi. L'iniziativa, clamorosa anche per la coincidenza delle riunioni dei ministri della Nato tra Bruxelles e Napoli, corre tuttavia il rischio di non produrre molti effetti. La sua preparazione, dicono gU osservatori stranieri a Varsavia è stata affrettata. Sarebbe stata un'idea di Gierek a metterla in moto, attraverso i normali canali diplomatici. Poi, il 21 aprile scorso, Gromyko ne ha discusso a Parigi, dichiarando la disponibilità sovietica. Quattro giorni dopo Michel Poniatowski, l'ex ministro dell'Interno francese di origine polacca, intimo amico di Giscard è venuto a Varsavia per definire il vertice. «1 polacchi dicono sempre: vediamo, vediamo. E' un loro modo di dire, adesso lo diciamo anche noi: stiamo a vedere», ho sentito nei circoli americani di Varsavia. Livio Zanoni ' (A pagina 10: «A Parigi sorpresa e scetticismo per. l'incontro Giscard - Breznev» di Paolo Patruno). Leonid Breznev
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