La Fiat riduce la quota Seat Tratta per la collaborazione

La Fiat riduce la quota Seat Tratta per la collaborazione Non sottoscrive il nuovo aumento di capitale La Fiat riduce la quota Seat Tratta per la collaborazione TORINO — La Fiat non sottoscriverà l'aumento di capitale della Seat deliberato il 31 maggio 1979. La quota di partecipazione dell'azienda torinese nella principale industria automobilistica spagnola scenderà, cosi, dall'attuale 40% a circa il 27%. L'annuncio della decisione della Fiat di non aumentare i propri investimenti nella Seat, è stato dato ieri, in un breve comunicato che spiega anche i motivi della scelta attuata nei limiti di tempo previsti dagli accordi con l'Ini Ile partecipazioni statali spagnole, azionisti di maggioranza della Seat). «La decisione — afferma il comunicato — è stata determinata dal latto che non si sono verificate condizioni oggettive essenziali per la realizzazione dell'accordo. Per altro — aggiunge la nota della Fiat — è in corso un dialogo con Ini e Seat per definire i reciproci rapporti di indole industriale e commerciale per basi nuove e diverse». L'accordo di ristrutturazione della Seat era stato stipulato un anno fa a Madrid e prevedeva tra l'azienda torinese e l'Ini una integrazione graduale della politica produttiva e commerciale del gruppo Fiat con quella della Seat. L'accordo prevedeva un graduale aumento di quote della Fiat nel capitate della Seat e un conseguente sempre maggior intervento della Casa torinese nella gestione dell'azienda spagnola. ' Questo progressivo acquisto della maggioranza azionaria era però subordinato, da parte della casa italiana, al verificarsi di de¬ terminate condizioni. Ora la Fiat informa che «non si sono verificate condizioni oggettive essenziali... La direzione dell'azienda torinese non ha precisato quali sono le «condizioni non verificatesi..; ma basta considerare la situazione del mercato automobilistico spagnolo in generale e la situazione della Seat in particolare (perdite di quote di mercato) per comprendere i motivi che hanno indotto la Fiat a n sottoscrivere l'ultimo aumento di capitale: 6 miliardi di pesetas in tutto, 2,4 miliardi di pesetas (circa 29 miliardi di lire) a carico del socio italiano. Tra le condizioni negative in Spagna molto rilevante appare il ritardo di nove mesi con cui fu abolito al regime di controllo dei prezzi di vendita delle autovetture. Tra le altre misure penalizzanti l'automobile in Spagna vi è stato l'aumento dell'imposta dì lusso sulle vetture di piccola ci- lìndrala dal 17 al 26%; la nuova imposta sui ricambi (10%); il raddoppio del prezzo della benzina; l'aumento della lassa di circolazione. Ora, da una parte la Fiat ha chiesto che l'Ini riacquisti le azioni da essa sottoscritte in esecuzione del primo aumento di capitale effettuato l'anno scorso; dall'altra sta trattando per definire i futuri rapporti di collaborazione con la Casa spagnolo- r. v.

Luoghi citati: Madrid, Spagna, Torino