La Opel cerca 3-4 mila «volontari» disposti a rinunciare al lavoro di Tito Sansa
La Opel cerca 3-4 mila «volontari» disposti a rinunciare al lavoro La Opel cerca 3-4 mila «volontari» disposti a rinunciare al lavoro BONN — L'industria automobilistica •Opel», figlia tedesca della americana «General Motors»,è costretta a ridurre il personale.' Le difficoltà di mercato si sono aggravate ne-, gli ultimi tempi (nel primo trimestre di quest'anno la produzione è diminuita del 15,4 per cento) e le ripetute sospensioni del lavoro, una settimana al mese, ormai non bastano più. A sorpresa, la direzione della fabbrica ha informato le rappresentanze dei lavoratori che è disposta a negoziare un piano di «diminuzione del personale eccedente, su base volontaria». In sostanza, per evitare licenziamenti, l'azienda offre ai lavoratori anziani II pensionamento anticipato e ad altri le dimissioni in cambio di una liquidazione da concordare. Non è stato rivelato quanti dovrebbero essere I «volontari» disposti ad abbandonare il > posto di lavoro. Secondo calcoli di esperti, Il loro numero si aggirerebbe fra 3 e 4 mila, tutti ' dello stabilimento di Kucssclshcim. che attualmente conta 42 mila dipendenti. Già sei anni fa, durante la prima crisi energetica, la «Opel» fu costretta a ridurre il personale a Ruesselsheim, per poi riassumerlo nei successivi anni di «boom». Stavolta, prevedono gli esperti, future riassunzioni vengono date per escluse, anche se la politica dei modelli che non vanno ( «Rekord», «Monza» e «Scnator») dovesse venire riveduta. Sindacati e commissione interna non hanno finora reagito alla notizia delle prossime riduzioni di personale. Hanno soltanto criticato l'insistenza dell'azienda a voler produrre modelli che il mercato non assorbe, anziché puntare sulla nuova «Kadetl» con la quale non si riesce a soddisfare la domanda. Ila invece protestato il sindaco di Ruesselsheim, lamentando la futura perdita di entrate fiscali e l'aumento della disoccupazione. Tito Sansa .
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