L'industria farmaceutica cerca una «polizza» contro gli errori

L'industria farmaceutica cerca una «polizza» contro gli errori A Firenze un convegno sulle assicurazioni L'industria farmaceutica cerca una «polizza» contro gli errori Si è tenuto ieri a Firenze un convegno sul tema «Esigerne assicurative dell'industria farmaceutica». Ai lavori hanno preso parte personaggi del mondo imprenditoriale farmaceutico, scientifico e assicurativo. Fra l'altro è stata messa in evidenza la necessità di un dialogo più aperto fra l'apparato assicurativo, attraverso la protezione «passiva» a mezzo polizze, e i produttori di farmaci in generale. L'Italia, che occupa il sesto posto in campo mondiale in ordine al fatturato dei prodotti farmaceutici, si è già allineata (e qualche volta si trova in anticipo) alle direttive previste dalla Cee in materia assicurativa in questo particolare settore. Inoltre le ricerche per adeguare le coperture assicurative alle legislazioni previste in altri Paesi (dove si esporta il nostro prodotto) sono costantemente aggiornate. Infatti le prospettive che si aprono allo sviluppo dell'industria farmaceutica italiana nei prossimi anni sono legate alla domanda estera (soprattutto del Terzo Mondo, dove vi sono 2,9 miliardi di persone che ancora ricevono prestazioni sanitarie minime). Nasce quindi l'interesse non solo della qualità del prodotto, ma anche di un'adeguata copertura assicurativa per i «rischi di responsabilità civile» (e penale) in cui può incorrere l'impresa farmaceutica, co¬ pertura che si concretizza facendo appunto ricorso alle società di assicurazioni. I gravi danni provocati dal famigerato «Thalidomide» nel 1954-57, dallo «Stalinon» nel 1953 e dal Mer-29 nel 1960 hanno lasciato tracce non solo nelle persone colpite (particolare minore ma non trascurabile da un punto di vista strettamente commerciale) anche nei bilanci delle industrie. La compagnia assicurativa è pertanto l'interlocutrice dell'operatore economico che le chiede servizi sempre più qualificati per la copertura di rischi che comportano i esposizioni finanziarie continuamente crescenti. Non si può, infatti programmare l'inserimento nel mercato di prodotti che, anche se si trovano al di sopra del margine di sicurezza, siano privi di valide garanzie assicurative. Non privo di interesse è stato il problema dei furti (e relativo riciclaggio) dei farmaci: il cittadino che usa un prodotto rubato non conservato secondo le disposizioni originali, può incorrere in qualche pericolo. E' quindi facile che il produttore possa, al limite, essere chiamato a rispondere per di'fetti a lui non imputabili. Ecco, dunque, la necessità dell'esistenza di una valida garanzia assicurativa per questi rischi. „ „.,.,...-, ,^ Giuseppe^lbertf..,,

Luoghi citati: Firenze, Italia