Milioni di notizie in una piastrina

Milioni di notizie in una piastrina Minielettronica a Milano Milioni di notizie in una piastrina La corsa dell'industria verso il massimo minuscolo nei circuiti integrati MILANO — Sono stati annunciati nei giorni scorsi, in una conferenza stampa alla Fast (Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche), un convegno e la mostra ..Bias 1980» sulle tecnologie e i sistemi della microelettronica: il convegno si terrà alla Fiera di Milano il 4 e 5 giugno; la mostra, con le manifestazioni collaterali, nei giorni dal 4 all'8 dello stesso mese. La sigla Bias significa «Biennale dell'Automazione e Strumentazione»: manifestazione ricorrente che appunto si tenne in passato ogni due anni alla Fiera di Milano; ma poi — pur conservando quel nome — si è trasformata in triennale per mettersi d'accordo con manifestazioni straniere. Adesso, a metà del triennio ecco una mostra aggiuntiva, tutta dedicata alla microelettronica, col quale termine si sogliono indicare i componenti elettronici piccolissimi, le tecniche impiegate per ottenerli e la conseguente miniaturizzazione dei circuiti; e si indicano altresì i circuiti integrati, quelle piastrelle di silicio, in ciascuna delle quali sono inglobati anche a migliaia i componenti dei circuiti e i collegamenti corrispondenti. Queste tecniche sono pervenute oggi quasi al limite del possibile se in un centimetro cubo di silicio si fanno stare milioni di unità di informazione. Siccome poi, rendendo piccole le parti, diventa possibile rimpicciolire il tutto, la corsa verso il minuscolo si manifesta altresì in macchine e sistemi complessi, come ad esempio i calcolatori elettronici: e anche in questo senso si adopera il termine di microelettronica. Benché a noi che pure siamo fruitori di tali oggetti (presenti per esempio nel televisore, in una lavatrice automatica programmata o in un calcolatore tascabile), possa non risultare il mercato dei componenti è in forte espansione; il costo, a parità di prestazione è in diminu zione; l'incremento annuo del consumo è fortissimo (in Ita lia, sul 19 per -cento) per un ammontare sui 100 miliardi annui. I prodotti della microelettronica sono richiesti per i calcolatori grandi e piccoli, negli apparecchi per comunicazioni (telefono, radio, televisione), nella regolazione e controllo dei processi industriali continui, nelle macchine utensili, per gli strumenti di misura, nella diagnostica medica. Sempre più poi nell'automobile per la quale si pronostica che tra qualche anno la microelettronica conterà per un quarto del tutto (e si lamenta che in Italia si sia rimasti indietro per questo aspetto). La produzione italiana dei componenti e circuiti della microelettronica è insufficiente, talché piU della metà del consumo interno dipende dall'importazione; molto dal Giappone, che ha puntato fanaticamente su questa industria fino a disputare agli Stati Uniti il primato nella ricerca tecnologica. Si stentano a seguire i progressi in corso; è una sorta di rivoluzione permanente che dura da anni. Oggi si hanno componenti che poco tempo fa sarebbero stati chiamati sistemi. Questi oggetti, più si vogliono piccoli e più presentano difficoltà di progettazione e maggiore somma di competenze specifiche collaboranti. Già si pensa di delegare agli elaboratori elettronici questa sorta di progetti. Il numero delle funzioni di un circuito integrato, cioè la sua complessità media si valuta in un raddoppio ogni anno, la complessità aumenta dunque ini ragione geometrica. Per intanto già si hanno quelle unità dette «microprocessori», oggetti compatti aventi ciascuno la capacità logica e le funzioni di un calcolatore. Per chi voglia saperne di più, aggiungeremo che alla microelettronica, in quanto arte di disporre un grande numero di componenti elettronici su un singolo blocchetto di silicio e alle tecniche complementari è dedicato il numero di novembre del mensile «Le Scienze». I m Didimo'

Luoghi citati: Giappone, Italia, Milano, Stati Uniti