Pertini elogia il re di Spagna «Ha evitato la guerra civile»

Pertini elogia il re di Spagna «Ha evitato la guerra civile» II Capo dello Stato rientra oggi in Italia Pertini elogia il re di Spagna «Ha evitato la guerra civile» DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE BARCELLONA — Inseguito dagli inesorabili casi italiani (prima i nuovi, tragici soprassalti terroristici, poi la minaccia di uno scandalo politico di grandi dimensioni) Sandro Pertini è arrivato alla fine del suo viaggio in Spagna: il terzo della sua presidenza, dopo quelli in Germania e in Jugoslavia, il quarto, considerando la breve «visita di amicizia» ih Algeria. Stamane, il rientro a Roma. Ultima tappa, la Catalogna, una delle «nazionalità storiche» della Spagna, che, col drammatico Paese basco, insanguinato anch'esso dal terrorismo, e la Galizia, si è visto riconosciuto un antico, speciale diritto all'autonomia. Pertini, durante la cena offerta dalla «Generalitat», l'autorità politica della regione, ha reso omaggio «alla peculiare individualità catalana», portatrice «di una cultura e di una lingua che hanno un grande valore. La Catalogna—come ricordava il giornale di Barcellona, La Vanguardia, che pubblica I un'intervista col Presidente italiano — è anche una delle regioni che più resistettero al fascismo durante la guerra civile, e Jorgi Pujol, il presidente della «Generalitat», di cui Pertini è ospite, è «un altro uomo che conosce il significato preciso della parola carcere in tempi dì dittatura». L'incontro Pertini-Pujol è stato assai caloroso. Sia nell'intervista che nel discorso alla cena ufficiale, il Capo dello Stato italiano ha tracciato un rapido bilancio del suo viaggio in Spagna. «Ancora una volta — ha ag- giunto — si dimostra vero che partire è un po' morire». Frasi come queste, o come quella pronunciata a Siviglia, nella sua giornata «privata» in Andalusia, sui grandi meriti di Juan Carlos («Lasciatemi dire, a me repubblicano di tutta una vita, che il Re ha evitato un bagno di sangue nel passaggio dalla dittatura alla democrazia») contribuiscono al suo. indubbio successo e lo alimentano. Giornali, radio e televisione sono ancora pieni di notizie e d'immagini sul Presidente italiano, ormai semplicemente indicato come Sandro Pertini. La sua insofferenza per il protocollo, ribadita nelle passeggiate di Granada e di Siviglia, ha suscitato negli spagnoli divertimento e ammirazione. E resta, naturalmente, il significato politico dell'incondizionato appoggio che Pertini, a nome del governo italiano, ha offerto alla candidatura della Spagna nella Cee. E restano i problemi comuni e le speranze comuni di due democrazie difficili, in momenti delicati della loro storia. a. r.