Un giovane ammazzato durante un litigio Cinque in carcere, fra lora l'assassino? di Claudio GiacchinoEzio Mascarino

Un giovane ammazzato durante un litigio Cinque in carcere, fra lora l'assassino? Ferito la notte scorsa ai Murazzi del Po, è morto alle Molinette dopo dieci ore di agonia Un giovane ammazzato durante un litigio Cinque in carcere, fra lora l'assassino? La vittima abitava con i genitori e quattro fratelli alle Vallette - Un bravo ragazzo, non aveva mai avuto a che fare con la giustizia - Secondo la polizia stava facendo un «giro di bevute» nei bar con gli amici - Un alterco, colpito con 5 proiettili Omicidio del taxista: il solo motivo passionalo non convince gli investigatori Si chiamava Giovanni Marando, aveva 22 anni, abitava con i genitori ed i quattro fratelli alle Vallette in via Parenzo 55. Saltuariamente lavorava in una cooperatù/a di trasporti. Un bravo ragazzo, secondo le parole dei vicini, che è finito male. Giovanni Marando ieri mattina è morto alle Molinette dopo dieci ore di agonia: alle 2 di notte era giunto al pronto soccorso sull'auto di un amico. Rantolava: una pallottola di pistola gli aveva trapassato il torace, un'altra si era conficcata in una spalla. La polizia non ha ancora scoperto chi e perché ha ucciso questo giovane originario di Palmi (Reggio Calabria) che fino ad un anno fa faceva il manovale in Germania. Le indagini però sono a buon punto. L'amico che ha accompagnato il Marando in ospedale Gerardo Fiorenza, 27 anni, via Vivaldi 14. è stato arrestato per favoreggiamento. Stessa sorte, per la stessa accusa, è toccata a Giuseppe Gentile, 32 anni, via Porta 22, il quale, nella sparatoria che è costata la vita a Marando, è rimasto ferito, seppur lievemente ad una gamba. In carcere sono finiti pure due algerini. Ali Hadri e Mohamed Gouahali, entrambi di 30 anni; nella loro soffitta di via Cottolengo 25 nascondevano una pistola cai. 7,65, probabilmente quella del delitto. Manette pure per la proprietaria della pizzeria «Mulino del Po», Antonietta Dolce, 48 anni, abitante a Nichelino. «L'omicidio — sostiene il capo della Mobile, Fersini — è stato consumato nei pressi dei Murazzi, a pochi passi dal "Mulino del Po'. Unpostodove nelgirodi un mese sono avvenuti diversi episodi sanguinosi: quattro persone sono state ferite a rivoltellate. Il 20 aprile scorso era stato azzoppato anche uno degli algerini arrestati, il Gouahali». Gli inquirenti ricercano Francesco Ricchiuti, 36 anni, via Martinengo 8. «Céra pure lui quando è stato colpito il Murando — dicono — ed è scomparso da stanotte. Il delitto non è opera di malavita, non sì tratta di un legolamento di conti. La vittima è stala punita per uno sgarbo commesso mentre con gli amici staila facendo un giro di bevute. Forse ha rifiutato di pa- gare il suo turno ed è scoppiato un alterco». Pochi minuti dopo l'arrivo del Marando alle Molinette, un altro giovane è trasportato al Nuovo Martini. Zoppica, dice al medico: «Mi hanno Aparato da una macchina nei dintorni del cimitero. Me ne andavo per i fatti miei, non so perché qualcuno se l'è presa con me». Agli agenti dice di chiamarsi Giuseppe Gentile, insiste nella sua versione. Soltanto nel primo o a o a o S è l pomeriggio di ieri si decide a dire la verità: «C'è stata una sparatoria ai Murazzi. Ero insieme ad amici, abbiamo trascorso la serata in un bar di corso Palermo. Verso l'una siamo andati alla pizzeria "Mulino del Po"». Gentile fa i nomi di Marando, Fiorenza e Ricchiuti. 'Abbiamo bevuto parecch io, ali 'improvviso è scoppiata una lite. Siamo usciti in strada; continuando a litigare. Poi l'inferno: non so bene che cosa sia accaduto, ho sentito male ad una gamba, sono fuggito. Non ho nemmeno visto Giovanni cadere». Le parole del Gentile mettono nei guai Gerardo Fiorenza il quale, trattenuto per tutta la giornata in questura come teste importante continua a sostenere: «Verso le 2 passavo in auto per corso Massimo d'Azeglio, all'angolo con via Galliari ho soccorso il Marando: era a terra, il petto coperto di sangue». Appena gli riferiscono il racconto del Gentile, si decide ad ammettere: «E'vero. E'capitato tuttocome dice lui. Chiedete anche a Ricchiuti». Nel frattempo, gli uomini del dott. Fersini hanno già perquisito una mansarda di via Cottolengo 25 dove abitano due algerini che tempo fa erano stati feriti nelle vicinanze dei Murazzi. Trovano soltanto Mohamed Gouahali (dell'altro azzoppato, Be-Hldel Bonchelan nessuna traccia pare sia tornato in patria) e un certo Ali Hadri. Sotto il letto avvolta in un panno, c'è una pistola. La perizia accerterà se è quella che ha ammazzato. Gerardo Fiorenza e Giuseppe Gentile hanno indicato con precisione dove Giovanni Marando è crollato. Sparsi, nel raggio di un metro, sono stati rinvenuti quattro bossoli. «L'assassino ha fatto fuoco due volte contro il Marando — affermano in questura — ed una, forse per sbaglio, contro il Gentile. Secondo il racconto degli arrestati, prima di mirare al bersaglio, avrebbe esploso un colpo in aria». La titolare del «Mulino del Pq» è stata portata alle Nuove nel tarc'o pomeriggio. Si era ostinata ad affermare di non aver mai udito detonazioni e che nel suo locale non c'era stato alcun alterco tra i clienti. Estranea al delitto dovrebbe invece essere una donna, alta bionda, sui 30 anni, che verso le 9 si è presentata all'Oftalmico in lacrime: «Mi hanno sparato, rischio di perdere un occhio». I medici l'hanno medicata per una ferita al sopracciglio sinistra * if E' proprio la gelosia che ha spìnto l'ex guardia giurata Paolo Maffiodo ad uccidere, nei pressi di Caprie. il tassista Vincenzo Giorgio Bianchi? Gli Inquirenti continuano ad. essere perplessi. La confessione non lascia spazio ad altre ipotesi ma i fatti, la personalità della vitti¬ mucsscunl'tsiepdUmm«espmzgqtdmcszrncnccvaapafSgppmi mi inni ninni i mi limi III ma (48 anni, padre di due figli, una vita onesta), contrastano con il racconto fornito, dall'assassino. Anche gli amici del tassista sono increduli. Descrivono Vincenzo Giorgio Bianchi come un uomo tranquillo, con una vita normale. Eppure il giovane che l'ha ucciso a colpi di pistola continua a mantenere la stessa versione. L'avrebbe ripetuta anche ieri mattina davanti al sostituto procuratore della Repubblica, dott. Ricci. Ma l'interrogativo rimane. Chi è la fantomatica ragazza che il tassista avrebbe insidiato? Paolo Maffiodo ha detto che è la sua fidanzata, ma il suo nome non ha voluto dirlo neppure ai carabinieri. Perché? Altri dubbi inquietanti nella confessione riguardano rincontro e il viaggio nella notte. Ha detto: ..Ci siamo visti di fronte a Porta Susa e ci siamo diretti verso Caprie». La domanda è questa: «Perché percorrere tanta strada per avere un chiarimento?». Claudio Giacchino Ezio Mascarino m«-,»:«im>fmmK 1 fiiiiiiiiieiB Giovanni Murando ucciso nell'agguato ai Murazzi del Po fiiiiiiiiiB Gerardo Fiorenza avrebbe assistito al delitto - Francesco Kicchiuto

Luoghi citati: Caprie, Germania, Nichelino, Reggio Calabria