Rinforzi Usa in Sud Corea in caso d'emergenza Gli alleati chiamati a coprire il fronte orientale

Rinforzi Usa in Sud Corea in caso d'emergenza Gli alleati chiamati a coprire il fronte orientale Due «Awacs», «i radar volanti», sono già a Seul, due portaerei del Golfo Persico poste in stato d'allerta Rinforzi Usa in Sud Corea in caso d'emergenza Gli alleati chiamati a coprire il fronte orientale Navi e truppe americane verrebbero spostate dall'Oceano Indiano in Estremo Oriente e sarebbero sostituite da quelle del Mediterraneo - Qui interverrebbe l'Europa - Monito a Pyongyang contro «pericolosi errori di calcolo» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Gli Stati Uniti hanno deciso di inviare rinforzi nella Corea del Sud, dove stazionano già 40 mila soldati americani, nel caso che la crisi si aggravi e la Corea del Nord lanci un attacco. Gli Usa hanno finora mandato a Seul due aerei «Awacs», i giganteschi Boeing dotati di sofisticate attrezzature elettroniche che funzionano da comandi strategici volanti. Gli «Awacs» sono stati impiegati di recente nel disastroso blitz in Iran. Hanno inoltre messo in stato d'allerta le portaerei «Midway» e «Coral Sea», trasferitesi nel Golfo Persico allo scoppio delle crisi iraniana e afghana. Il Pentagono ha avvertito gli alleati che «in una situazione di emergenza» navi e truppe americane verrebbero spostate dal Golfo nella Corea del Sud. Poiché verrebbero chiamate a sostituirle quelle di stanza nel Mediterraneo, gli alleati dovrebbero mobilitare le proprie forze per non sguarnire il fronte del Patto di Varsavia. Il Pentagono ha accennato espressamente alla sostituzione delle sue portaerei «coti navi da guerra e con apparecchi a terra inglesi, francesi, tedeschU. In un secco comunicato la Casa Bianca ha ammonito Seul che «l'aggravarsi dei torbidi nella Corea del Sud potrebbe indurre forse esterne a pericolosi errori di calcolo». Le forze esterne, ha precisato il ministro della Difesa, Brown, sono quelle nordcoreane. Brown ha dichiarato in un'intervista che gli Stati Uniti «reagirebbero duramente non solo a un attacco della Corea del Nord, ma anche a un suo tentativo di strumentalizzare gli eventi». Brown ha precisato che sia in Corea che in Europa gli Usa hanno riserve di materiale «sufficienti per un conflitto di due mesi». La rigida presa di posizione americana, analoga a quella assunta dopo l'assassinio del presidente Park, lo scorso autunno, è avvenuta dopo una riunione alla Casa Bianca, cui limino partecipato tra gli altri il segretario di Stato, Muskle, e il consigliere politico di Carter, Brzezinslcl. La riunione ha concluso che la situazione della Corea del Sud è tra le più instabili dalla fine della guerra con la Corea del Nord, nel '53. Nell'intervista, Brown ha affermato che «esistono profondi motivi di inquietudine per il futuro». Sia il Pentagono sia la Ciahanno smentito che la Corea del Nord stia compiendo preparativi bellici, e che l'Urss alimenti la tensione alle fron¬ tiere o fomenti i disordini interni. Ma gli Stati Uniti sono costretti a seguire una linea ambivalente per non perdere un Paese di enorme importanza strategica e per portarlo sulla strada della democrazia. Il successo di questo difficile equilibrio è fondamentale per l'Asia. Ci si spiega cosi perché una protesta america-; na sia stata presentata a Seul dall'ambasciatore Usa per la repressione poliziesca in atto nel Paese, e perché il generale John Wichkam, comandante in capo delle forze congiunte, abbia consentito l'impiego di truppe delle retrovie nei disordini. Il ministro Brown ha spiegato che il fronte, dove la Corea del Sud ha la maggior parte dei suoi 620 mila soldati, non è rimasto scalfito. La crisi ha messo in luce una duplice carenza nella struttura difensiva degli Stati Uniti in Asia, il primo è che, dopo l'abolizione del servizio di leva obbligatorio e la riduzione proporzionale del bilancio militare, la superpotenza non ha più i mezzi necessari per svolgere il ruole di controllo mondiale che si prefigge. Il secondo è che troppo spesso Washington si appoggia su regimi dittatoriali, esposti a scosse interne e alla sovversione da parte di regimi comunisti aggressivi. Gli Stati Uniti vogliono evitare a tutti i costi rappresaglie da parte delle autorità militari nella città di Kwan gju, e temono che il generale Chon voglia approfittare del difficile frangente per consolidare il suo potere personale Vedrebbero di buon occhio la creazione di un governo formato da civili, anche dopo un breve, ma in questo momento necessario, periodo di transi zione' - e.c. Kwangju - Un gruppo di studenti con armi e uniformi sottratte alla polizia pattuglia la città

Persone citate: Brown, Chon, John Wichkam, Kwan