«I giornalisti russi sono delle spie» Lo afferma un ex agente del Kgb

«I giornalisti russi sono delle spie» Lo afferma un ex agente del Kgb Rifugiato politico intervistato dal «Times» «I giornalisti russi sono delle spie» Lo afferma un ex agente del Kgb LONDRA — Tutti i corrispondenti sovietici all'estero sono, a livelli diversi, anche agenti del Kgb. Cosi ha detto l'ex agente segreto dell'Urss, Ilya Dzhirkvelov, rifugiatosi lo scorso mese in Gran Bretagna in una intervista in esclusiva concessa al Times. Dzhirkvelov, che è stato lungamente intervistato anche dalla stazione televisiva privata Itv, ha però aggiunto^ nel corso delle sue dichiarazioni al quotidiano, che le informazioni, che da questi giornalisti vengono riferite agli agenti regolari del Kgb, giungono talvolta a Mosca distorte e tagliate sulla misura del punto di vista del Cremlino. n rifugiato politico ha fatto parte regolare del Kgb fino al 1956 quando divenne corrispondente dell'agenzia di notizie Tass prima a Zanzibar, nella metà degli Anni 60, quindi nel Sudan all'inizio del 1970. Anche in questa veste, ha continuato, egli non ha «inai perso contatto» con i suoi ex colleghi del Kgb lavorando in pratica per il servizio segreto sia dall'Africa orientale sia da Ginevra. Della Tass. secondo Dzhirkvelov, fanno parte sia veri giornalisti che agenti del Kgb. I giornalisti «puri» inviano le notizie alla Tass mentre quelli del Kgb hanno propri canali. In definitiva, però, entrambe queste prestazioni, egli ha precisato, hanno la stessa funzione poiché in tutti e due i casi esse sono un'arma della politica estera sovietica. Un giornalista russo, ha aggiunto, è per definizione un agente segreto sia che lavori direttamente o no per il Kgb. Dzhirkvelov ha detto che quando fu corrispondente a Khartum e a Zanzibar cercò di avvertire Mosca In diverse occasioni del fatto che la situazione "in quelle zone non era cosi favorevole come si credeva agli interessi sovietici. A Khartum, in particolare, egli ha detto che si incontrava ogni mattina alle nove con un agente regolare del Kgb al quale riferiva, nei particolari, le sue conversazioni con personalità sudanesi. Con grande sorpresa egli scopri peraltro che nel 1971 Mosca aveva tratto conclusioni del tutto infondate sul Sudan, ritenuto maturo per un colpo filo-sovietico.

Persone citate: Ilya Dzhirkvelov

Luoghi citati: Ginevra, Gran Bretagna, Khartum, Londra, Mosca, Sudan, Urss