Il Papa apre il dialogo con Küng e gli spiega perché ha sbagliato

Il Papa apre il dialogo con Küng e gli spiega perché ha sbagliato In una lettera ai vescovi tedeschi parla del «fratello teologo» Il Papa apre il dialogo con Küng e gli spiega perché ha sbagliato inconsueta iniziativa di Wojtyla - «L'infallibilità va intesa come servizio, non come potere» CITTA' DEL VATICANO — Papa Wojtyla, con un gesto senza precedenti, è intervenuto di persona nelle polemiche sul «caso KUng»: ha inviato una lettera di dieci pagine ai vescovi tedeschi nella quaii conferma il dogma del-, l'infallibilità, ma ripete la speranza che, dopo adeguato ravvedimento, «questo nostro fratello possa di nuovo essere chiamato "teologocattolico"». E" molto probabile che, su richiesta dell'episcopato tedesco, Giovanni Paolo II voglia attenuare, con questa disponibilità priva di concessioni dottrinarle, le persistenti reazioni in Germania. Svizzera e altrove, talora abilmente alimentate da articoli di Kung. Già a fine dicembre il Papa aveva riesaminato l'affare Kung con 1 responsabili della Conferenza episcopale. L'importanza del documento è un'altra: esso rivela un tipo di governo della Chiesa fondato più sul dialogo con le persone che non sui verdetti canonici, anche se con Wo-> jtyla l'ex S. Uffizio lavora sodo. Il secolare detto «Roma locuta, causa finita», sembra accantonato. Di fatto, Wojtyla con que^ sta lettera prende atto delle insufficienti procedure, non si trincera dietro una senten za, ma scende in campo con spiegazioni ed appelli. Dice chiaramente che il mondo e la Chiesa «sono nelle tempeste», si fa carico delle incertezze ma replica enunciando per la prima volta con tale chiarezza un punto fondamentale del suo programma: «Soltanto una Chiesa profondamente consolidata nella fede può essere una Chiesa di dialogo». Proprio perché l'uomo è fallibile, argomenta il pontefice •■.Crìsto, volendo conservare la Chiesa nella verità, le ha fatto dono di una specifica infallibilità» che riguarda la collegialità dei vescovi, il Papa per primo, ma si collega* con il' «senso della fede» dei credenti, come l'ha precisata il Vaticano II completando il dogma del Concilio di Pio IX. . KUng parla, invece, di «indefettibilità della Chiesa», cioè di perennità nella verità malgrado gli errori di Papi, Concili e vescovi. Wojtyla, per spiegare la sconfessione data a KUng dall'ex S. Uffizio il 18 dicembre scorso, pone tre do¬ mande. «Un teologo, che non accetta integralmente la dottrina della Chiesa, ha ancora il diritto di insegnare in nome della Chiesa? Può farlo? E la Chiesa può obbligarlo a farlo~ nonostante tutto?». E risponde che la decisione dell'ex S. Uffizio, concordata con i vescovi tedeschi, fu «to risposta onesta e responsabile a queste domande». I teologi hanno libertà di ricerca nell'analisi, ma nelle conclusioni devono attenersi al Magistero e alla «pedagogia della fede», richiamata dal Sinodo del '67: i fedeli hanno di- ritto ad una dottrina sicura e' approvata dalla Chiesa, D'ai tronde, il Magistero ha «il diritto e dovere di decidere che cosa è conforme o no alla dottrina della Chiesa sulla fede e sulla morale». Ma si tratta di una infallibilità intesa come «servizio» e non come «pote•re» perché la Chiesa ha una «missione profetica». E" vero, prosegue 11 Papa, che l'infallibilità «é una verità meno centrale nella gerarchia delle verità rivelate, ma è la ■chiave per la stessa certezza di professare e proclamare la fede... Indebolendo o distruggendo questa base fondamentale, cominciano a crollare le più elementari verità della fede». Cosi nel dialogo ecumenico «non si può in alcun modo pretendere che la Chiesa rinunci a queste verità da essa professate: ciò sarebbe in contrasto con la via che il Concilio ha indicato». Giovanni Paolo II conclude rivolgendosi direttamente a KUng: «Questa lettera è dettata dall'amore verso questo nostro fratello. A lui desidero ancora una volta ripetere: ...continuiamo a nutrire la speranza che si possa giungere ad un tale incontro nella verità proclamata e professata dalla Chiesa, che egli possa essere chiamato di nuovo "teologo cattolico"... Perciò non cessiamo di pregare per un tale incontro in modo particolare con l'uomo, nostro fratello, che come teologo cattolico, quale vorrebbe essere e rimanere, deve condivìdere con noi una particolare responsabilità per la verità professata e proclamata nella Chiesa». Il Papa ha scritto: che cosa risponderà KUng? 1. f.

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