Si ritorna a cercare la verità sulla strage di piazza Fontana

Si ritorna a cercare la verità sulla strage di piazza Fontana Catanzaro: comincia stamane il processo d'appello Si ritorna a cercare la verità sulla strage di piazza Fontana Ventisei imputati al dibattimento di secondo grado (rispetto ai 33 in prima istanza) - Saranno presenti Franco Freda e Giannettini, assenti Ventura (in Argentina) e Valpreda - Rischio di un rinvio su richiesta della parte civile CATANZARO — Si torna a parlare della strage di piazza Fontana: dopo dieci anni e mezzo da quel giorno in cui una bomba a orologeria falciò sedici persone nella Banca dell'Agricoltura di Milano, riprende oggi il processo in' Corte d'Assise d'appello per tentare di far luce su quello che viene considerato il «crimine più crudele» della recente storia del nostro Paese. Il dibattimento di primo grado si concluse, nel febbraio dello scorso anno, con la condanna all'ergastolo di Franco Freda, Giovanni Ventura e Guido Giannettini, i primi due esponenti della pista nera, delle trame eversive neofasciste che avevano il centro in Veneto, segnatamente a Padova; il terzo entrato nella vicenda della strage come agente del servizi segreti dell'epoca. Pietro Valpreda, anarchico, cui le prime indagini (poi messe sotto inchiesta per deviazioni, ritardi, silenzi, ambiguità) avevano attribuita la responsabilità del gesto, fu Invece assolto per insufficienza di prove dall'accusa di aver provocato la strage. Ma la contemporaneità del processo per falsa testimonianza, a Potenza, contro il gen. Saverio Malizia; la detenzione in Argentina di Giovanni Ventura, per il quale l'Italia ha da tempo chiesto l'estradizione; l'evolvere delle posizioni processuali di Andreotti, Tanassi e Rumor, per i quali è in corso alla Com-. missione parlamentare inquirente un procedimento in relazione a un presunto favoreggiamento commesso nei riguardi di Guido Giannettini, sono tre «mine» che. secondo le previsioni della vigilia, potrebbero provocare una so¬ spensione del processo d'appello sin dalle prime battute. i Gli avvocati difensori degli imputati hanno preannunciato una serie di eccezioni che dovrebbero animare la prima parte del procedimento; i giudici però sembrano intenzionati a superare tutte le difficoltà e contrari a un rinvio. In questo caso la prima sospensione delle udienze si dovrebbe avere soltanto per l'8 giugno quando gli italiani saranno chiamati a votare. Catanzaro è per ora poco partecipe a quanto sta per cominciare stamane, nell'edificio di fronte al vecchio stadio militare, decentrato rispetto al centro storico e commerciale. Non c'è più il clima che caratterizzò il primo processo. Dei.26 imputati del processo di secondo grado (rispetto ai 33 del giudizio davanti alla Corte di Assise) saranno certamente presenti a Catanzaro soltanto Franco Freda e Guido Giannettini, i quali, da alcuni giorni, sono stati trasferiti nel «carcere parcheggio», che si trova nello stesso edificio in cui si svolgerà il processo. E' stata, invece, confermata l'assenza di tutti gli imputati della «pista anarchica». Per quanto riguarda questi ultimi, oltre a Giovanni Ventura, detenuto in Argentina e per il quale l'estradizione non è ancora stata accordata, mancherà certamente Marco Pozzan, il bidello in passato sospettato di aver fatto parte della cellula eversiva veneta facente capo a Freda e Ventura, assolto, al termine del giudizio di primo grado, dall'accusa di aver partecipato all'organizzazione della strage di Milano. Pozzan, nei giorni scorsi, ha inviato al presidente della seconda Corte di Assise, Gian- giuseppe Gambardella (giudice a latere sarà Giuseppe Caparello e procuratore generale Domenico Porcelli) un telegramma, nel quale ha spiegato che sia per motivi di salute, sia per motivi economici, non sarà a Catanzaro per assistere al giudizio di secondo grado. I preparativi del processo d'appello hanno richiesto parecchi giorni. L'aula è allestita nella palestra del centro di rieducazione per minorenni, nella stessa sala dove si svolse il dibattimento di primo grado. Sia gli imputati del processo che hanno subito la pena maggiore (Freda, Ventura e Giannettini) sia Pietro Valpreda (assolto per insufficienza di prove dall'accusa di strage e condannato a quattro anni e mezzo di reclusione per associazione a delinquere), nonché gli altri imputati minori, hanno presentato appello contro la' sentenza della Corte d'Assise. L'appello è stato proposto anche dal procuratore generale della Corte d'Appello di Catanzaro, Mario Lisanti. Esso si riferisce soltanto agli imputati Pietro Valpreda, Emilio Borghese, Mario Merlino, Roberto Gargamelli e Marco Pozzan. Prima eccezione al processo sarà quella dell'avvocato Vincenzo Azzariti Bova, patrono di parte civile, che ha presentato istanza di rinvio o sospensione del dibattimento perché i giudici acquisiscano copia degli atti dei procedimenti penali pendenti contro gli attuali parlamentari Andreotti e Rumor e l'ex deputato Tanassi. Azzariti Bova chiederà anche che venga attuato nei riguardi di Giovanni Ventura il procedimento di estradizione temporanea dall'Argentina.