Ennesima mediazione per l'Afghanistan proposta dalla Conferenza d'Islamabad

Ennesima mediazione per l'Afghanistan proposta dalla Conferenza d'Islamabad Con la riserva di quattro Paesi del «Fronte della fermezza» Ennesima mediazione per l'Afghanistan proposta dalla Conferenza d'Islamabad NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE ISLAMABAD — Il portavoce ufficiale della Conferenza islamica in corso nella capitale pakistana ha annunciato che la Commissione politica ha adottato un progetto di risoluzione presentato dal Pakistan che prevede la creazione di un Comitato speciale ad alto livello per trovare «le vie e i messi* per una soluzione globale del problema afghano. Il Comitato formato dal presidente della Conferenza, dal segretario generale e da alcuni ministri degli Esteri fra i quali quelli dell'Iran e del Pakistan sarebbe stato abilitato a provvedere alle consultazioni necessarie in vista della convocazione di una conferenza internazionale sotto gli auspici delle Nazioni Unite o di qualsiasi altra organizzazione internazionale. Pur manifestando «profonda preoccupazione » per il perdurare della presenza militare sovietica in Afghanistan e sollecitando nuovamente il ritiro «immediato, totale e incondizionato» delle truppe russe, il progetto di risoluzione rappresenta una retromarcia dopo la recisa condanna del gennaio scorso, nella sessione straordinaria della Conferenza. Il documento esorta tutti i Paesi a rispettare la sovranità, l'integrità, l'Indipendenza e il non allineamento di Kabul. Quattro Paesi del Fronte della fermezza — Siria, Algeria, Yemen del Sud e Libia — hanno espresso riserve sulla risoluzione. Le condizioni previste dal progetto — ritiro delle truppe sovietiche diritto del popolo d'Afghanistan a scegliere liberamente la forma di governo, ritorno dei profughi — rappresentano, secondo la Commissione condizioni essenziali perché la pace torni nella regione e per cancellare la tensione internazionale. La Commissione ha ascol¬ tato inoltre il rapporto del portavoce dell'Alleanza islamica per la liberazione dell'Afghanistan il cui presidente. Abdul Rasul Sayuf ha presentato una serie di richieste. Eccole: i Paesi islamici devono rompere le relazioni diplomatiche con l'Urss e decidere il boicottaggio economico per ottenere il ritiro del contingente sovietico in Afghanistan: avviare una campagna d'informazione per condannare l'intervento russo; sospendere i rapporti diplomatici con l'attuale governo afghano che «è poi il governo sovietico»; riconoscereimovimenti guerriglieri afghani come unici rappresentanti legittimi di questo Paese; apertura in tutti gli Stati islamici di uffici di rappresentanza dell'Alleanza; concessioni di aiuti economici ai profughi. L'Alleanza afghana, appog¬ giata dall'Iran per bocca del suo presidente aveva chiesto martedì di essere rappresentata come membro di pieno 'diritto alle prossime conferenze islamiche; ma è diffide che ottenga lo statuto di osservatore che aveva sollecitato in questa sessione a causa dell'opposizione dei Paesi del Pronte della fermezza, e in particolare dell'Olp della Libia e dello Yemen del Sud i quali hanno fatto presenti i pericoli di un simile riconoscimento: «Riconoscere oggi la resistenza afghana equivale ad essere costretti in futuro a riconoscere gli oppositori di altri regimi». E un membro dell'Alleanza ha precisato: «I combattenti afghani non chiedono attualmente di essere riconosciuti in quanto Fronte di liberazione, poiché non abbiamo ancora annunciato la formazione di un governo in esilio. La cosa è allo studio». Patrick Francés" Copyright «Le Mimile» s i>i'i ritali» «I'1 Stampa»

Persone citate: Abdul Rasul, Patrick Francés