« È il Corano che libera la donna»

« È il Corano che libera la donna» Un'awocatessa araba smentisce le convinzioni occidentali « È il Corano che libera la donna» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — Nel tentativo di chiarire, le idee delle donne musulmane sui loro diritti e doveri nel diritto coranico, una; brillante avvocatessa araba gira il mondo islamico dando conferenze e consigli. Grande è Usuo successo, tale che cerca ora di chiarire anche le idee degli occidentali, maschi e femmine, di dissolvere molti dei loro pregiudizi sui rapporti fra i due sessi nell'impero della mezzaluna. Il suo verdetto è limpido: nessun testo, nessun codice protegge la donna come il Corano. E allora? Chi impone a milioni di don-| ne islamiche uno status d'inferiorità ri-' spetto all'uomo? Intervistata a Londra, dove ha studiato legge e dove passa lunghi periodi come consulente di studi legali, la signora Abir Djani Tuqan risponde: tutta colpa delle tradizioni». Queste tradizioni si sono sovrappo-; ste alla religione, hanno deformato gli insegnamenti coranici, hanno instillato nelle donne una docilità che il profeta Maometto avrebbe giudicato intollera.bile. Bisogna dunque tornare alle origini, scavalcare le usanze e le leggi tribali. «Il diritto islamico, coranico, difende gli interessi delle donne assai meglio del cristianesimo. Alcune norme del profetavanno oltre le richieste delle femministe occidentali — sostiene l'avvocatessa —. La donna musulmana, ad esempio, può stipulare i termini del matrimonio come fosse un qualsiasi contratto. Può dettare i termini finanziari. Può persino stabilire gli obblighi del marito in caso di, divorzio, ed esigere in anticipo che le siano affidati i bambini e le sia versata1 una certa somma». Né una moglie né, una figlia possono essere diseredate. Non basta. La fanciulla intelligente e sensibile, la quale sa che mai tollererebbe di essere tradita dal marito, o anche soltanto di dormirgli accanto mentre egli « insiste per tenere la dentiera a ba[gno in un bicchiere sul comodino», que¬ sta fanciulla può inserire nel contratto nuziale una clausola che, se invocata, annullerebbe immediatamente l'unione. E la poligamia? Il Corano esige che il marito distribuisca il suo affetto e i suoi beni in misura eguale tra tutte le .spose. '/L'adulterio? «Si, in qualclie Paese è ancora punibile con la morte. Ma come 'provarlo? Il Corano richiede quattro testimoni oculari dell'amplesso». (Fu la legge tribale a ottenere in Arabia Saudita la morte della principessa Misha'al). Esiste pure il matrimonio «muta», eco del nomadismo beduino: permette a una coppia di sposarsi per brevissimi periodi, anche per 24 ore, ma garantisce all'eventuale figlio tutti i privilegi legali. Ultima domanda: e il volto velato? Maometto non ha mai imposto questa regola. Come per i cristiani, volleva soltanto che le donne si recassero alla preghiera con il capo copei to. m.ci.

Persone citate: Abir Djani Tuqan

Luoghi citati: Arabia Saudita, Londra