Il computer, macchina indispensabile che non ha ridotto i posti di lavoro

Il computer, macchina indispensabile che non ha ridotto i posti di lavoro Realizzato nel 1946 per l'esercito Usa, ha «inventato» nuovi mestieri Il computer, macchina indispensabile che non ha ridotto i posti di lavoro E mancato l'otto gennaio di quest'anno il fisico ameri-! cano John W. Mauchly, inventore (insieme con J. P. Eckert, nel 1946) del primo calcolatore elettronico, l'È-', niac (Electronic Numerical Integrator and Computer). L'idea gli era venuta, anni prima, mentre si trovava impegnato in penosi computi per la meteorologia. Nel 1941 conobbe J. P. Eckert, un elettronico, e insieme con lui preparò il progetto di una nuova macchina per calcolare, a tubi elettronici, proponendo poi l'idea all'esercito statunitense. Qui (ai. Ballistic Research Laboratories) servivano strumenti di calcolo veloce, per le tavole di tiro, e la proposta fu accettata. Quel primo calcolatore a diodi (stupefacente parve che 18 mila bulbi, simili a lampadine, avessero a lavorare e restare efficienti, tutti insieme) funzionò per dieci anni, sfornando risultati con una velocità cento volte maggiore dì tutti i precedenti strumenti di calcolo. In una non lontana intervista (come è riportato in Sperry Univac News, febbraio 1980). fu chiesto a Mauchly quale fosse il suo pensiero sui rapporti tra calcolatori e occupazione. Fino da allora si era temuto che, a Introdurre i calcolatori nell'industria e nel commercio, ne avrebbero sofferto i «posti di lavoro». Ma' subito egli si era detto convinto che i nuovi strumenti avrebbero invece prodotto nuovi mestieri, come poi avvenne. Si potrebbe indicare come punto o soglia di irreversibilità di una invenzione quel momento della sua penetrazione nella società, da cui non potrebbe essa recedere senza, produrre una gravissima crisi, perché nel frattempo l'invenzione stessa ha mutato di molto la società. Queste insostituibili presenze sono a volte fonte di ansietà e di paure: come accade oggi per Tener-, già elettrica, minacciata dalla rarefazione e dal rincaro del petrolio. Quando l'umanità era di pochi e con pochi bisogni non c'erano di queste servitù, che si sono accresciute di numero e di importanza in questi ultimi due secoli. Cosi spaventa oggi l'idea che si debba rinunciare all'autotrazione, ai fertilizzanti, alla conservazione degli alimenti e ad altre conquiste di ieri, che sono diventate non ri-i nunciabili nella nostra vita. L'elaboratore elettronico è entrato a far parte di queste insostituibilità. Dopo trentanni che noi giornalisti tempestiamo il pubblico con notizie sui multiformi impieghi di esso e sul suo continuo superarsi, non è il caso di riaprire un discorso, divenuto forse uggioso: che ci porterebbe a spaziare dalla tecnica bancaria alla gestione aziendale, alle industrie a processo continuo, su su fino alla conquista della Luna (che senza elaboratori sarebbe stata impossibile). Soprattutto probante è l'ininterrotto crescendo di quella industria, la quale — ripetiamo — non cessa mai dal superare se stessa, con l'introduzione di modifiche tecnologiche. In un momento in cui l'economia, in generale, è in sofferenza, il mercato dei calcolatori si espande. Sembra una contraddizione ; ma accade appunto che aziende in difficoltà, nello sforzo di rendersi più efficienti, ricorrano al calcolatori. Per tornare al tema dell'occupazione, per la quale gli allarmi e le accuse al calcolo elettronico (di portar via il lavoro) sono ricorrenti, va osservato, ribadendo il concetto espresso tanti anni fa dal Mauchly, che tutte le modifiche tecnologiche hanno portato all'eliminazione di alcuni lavori, ma ne hanno creati altri. Qui, nel caso dell'informatica, basta dare un'occhiata alle offerte di impiego che compaiono sulle pagine dei giornali, per vedere quanti mestieri siano sorti intorno a queste macchine e quanto siano richiesti coloro che li esercitano: programmatori analisti, operatori, perforatori, tecnici di manutenzione. Chi voglia un elenco delle funzioni e delle persone che intervengono in un servizio di elaborazione di dati veda sul Dizionario di Informatica, di A. Chandor (Zanichelli, Bologna, 1972) gli organigrammi alla voce «organizzazione di un servizio di elaborazione dati». Vanno aggiunti poi gli operai e i tecnici delle industrie che producono calcola tori, nonché i matematici, commercialisti, che danno consulenze alle amministrazioni e alle aziende sull'uso e applicabilità di essi. Intanto, in questo 1980, si avrà un primo satellite per comunicazioni, unicamente destinato alle trasmissioni di dati di elaboratori. Sarà un satellite geostazionario, cioè fisso rispetto alla Terra molto al di sopra di un punto dell'Equatore; ove potranno puntare tutte le antenne destinate a mandare e ricevere dati. Da tempo si sta dando la preferenza a sistemi distribuiti di calcolo, con costellazioni di centri minori collegati tra lo ro. Industrie, amministrazioni, banche, con sedi geograficamente separate, trova:» conveniente questa «informatica distribuita». U satellite Sbs (sta per Satellite Business System) della Ibm e sarà messo al servizio di questi centri di calcolo grazie a cui uno qualsiasi di essi può collegarsi con qualsiasi altro, senza dipendere dai mezzi ordinari di comunicazione. Didimo John W. Mauchly (a sin.) e J. Presper Eckert, inventori del primo computer

Persone citate: J. P. Eckert, Sperry, Zanichelli

Luoghi citati: Bologna