Le «ammine aromatiche» e il cancro in fabbrica

Le «ammine aromatiche» e il cancro in fabbrica Le «ammine aromatiche» e il cancro in fabbrica DALLA REDAZIONE MILANESE MILANO —Sono composti organici appartenenti alla chimica del carbonio, utilizzati dall'industria per produrre plastica, gomma, carta, farmaceutici e soprattutto coloranti che finiscono in cibi, bevande e vestiti. Si chiamano ammine arcmaticlie e oltre alle mille invidiabili caratteristiche chimiche per le quali hanno invaso il mercato ne hanno un'altra micidiale: provocano il cancro. , Nel corso di un convegno svoltosi ieri a Milano il «gruppo di lavoro sulle ammine aromatiche» ha denunciato che in dieci fabbriche dell'Italia settentrionale, che usano e producono queste sostanze, sono stati accertati 400 casi di cancro alla vescica. Lo studio riguarda l'Ipca di Ciriè, ì'Acna di Cesano Maderno, Cengio e Piacenza, la ex Pirelli di Vercurago, la Saccìieri di Segrate, la Baglini di Firenze, la Cantoni di Legnano, la Saronio di Melegnano e la Sbic di Bergamo. «Si parla di sostanze "sospette" quando queste procurano di sicuro il cancro negli animali. Prima di dichiararle pericolose anche per gli uomini quanti ne devono morire?». Il dottor Riboli, dell'Istituto nazionale per lo studio e la cura dei tumori ha messo in evidenza il potere cancerogeno delle ammine die non dipende tanto dalla loro concentrazione nell'ambiente, quanto dalla dose assorbita dall'uomo, indipendentemente dal tempo impiegato per assorbirla. Significa cìie fra il momento del contatto e quello della malattia possono passare anche 40 anni. «Tra i lavoratori che ora stanno bene possiamo purtroppo fin da ora stabilire la percentuale di coloro che si ammaleranno in futuro e di quelli che morranno», ha concluso il dottor Riboli. Alcuni esponenti dei consigli di fabbrica delle industrie sotto accusa hanno messo in evidenza come la lavorazione a "ciclo chiuso" sia insufficiente a garantire la salute dei lavoratori, fornendo dati riguardanti lo spostamento da un reparto all'altro di centinaia dipersone con l'avallo del servizio .sanitario di fabbrica, perprooati motivi di salute.

Persone citate: Riboli