Sette morti in quattro giorni: l'Età ha lanciato una nuova sfida a Suarez

Sette morti in quattro giorni: l'Età ha lanciato una nuova sfida a Suarez La Spagna è scossa per la nuova violenza nella provincia basca Sette morti in quattro giorni: l'Età ha lanciato una nuova sfida a Suarez NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE MADRID — Due guardie civili uccise venerdì in un caflè della Navarra. tre agenti di polizia uccisi il giorno prima a San Sebastian, un industriale della Guipuzcoa ucciso anch'egli venerdì nella sua fabbrichetta, un commerciante di mobili simpatizzante del partito centrista e amico del ministero degli Esteri assassinato tre giorni prima, un collaboratore del capo del personale della Michelin di Vitoria gravemente ferito venerdì. Sette morti e un ferito grave in quattro giorni. Venticinque ira agenti e militari uccisi dai separatisti baschi dall'inizio dell'anno. 55 vittime del terrorismo e del contro-terrorismo in meno di cinque mesi. Se l'Eia militare ha moltiplicato i suoi attentati non è a caso. Suarez deve comparire ira qualche giorno in Parlamento per il primo dibattito di politica generale nel giro di un anno. Non sarà quindi nella posizione ideale per esporre gli sforzi del suo governo contro il terrorismo. Questa situazione ha suscitato un grido d'allarme da parte del segretario generale del partito socialista basco, Txiki Benegas. Non è la prima volta che egli denuncia la gravità dei fatti, ma venerdì l'ha latto con un impegno particolare. «Non si può parlare di libertà e di democrazia — ha detto — in una società dedita all'assassinio, all'estorsione, alla coercizione, al terrorismo. E'grave. Ci troviamo di fronte a un governo incapace di ottenere il minimo successo di polizia nella lotta al terrorismo». Molte vittime civili dell'Età sono industriali o commercianti clie hanno respinto il ricatto. Dopo avere limitato l'.imposta rivoluzionaria» agli imprenditori, l'Età l'ha ora estesa ai professionisti. Le somme richieste variano da mezzo milione a venti milioni di pesetas. Molti imprenditori hanno trasferito i loro conti bancari dalla regione perché ricevevano lettere minatorie con una fotocopia del loro estratto conto. Benegas ha anche criticato una proposta fatta dallo schieramento maggioritario' al Parlamento d'Euskadi. Il Pnv, partito nazionale basco,1 ha chiesto un dibattito su una serie di iniziative destinate a rappacificare la regione, fra le quali «le misure di grazia necessarie per la riconciliazione». Il Pnv non pronuncia la parola «amnistia», a differenza dell'estrema sinistra nazionalista, ma suggerisce di liberare un certo numero di militanti dell'Età a condizione che l'organizzazione separatista rinunci alla lotta armata. E', secondo Benegas, una posizione insostenibile. «Parlare in questo momento di misure di grazia o di trattative con l'Eia servirebbe solo a rafforzare i sostenitori della violenza». Il Pnv non è il solo ad auspi¬ care una trattativa con l'Età. L'idea è stata lanciata anche dal dirigente di un partito di destra. De Areilza di Coalizione democratica, ex ambasciatore di Franco e primo ministro degli Esteri di re Juan Carlos: «Bisogna arrivare a un negoziato con l'Eia — ha detto —per ottenere un armistizio. E' la condizione indispensabile per un'efficace politica in Euskadi». Secondo l'ex ministro le richieste dell'Età per aprire un dialogo sono negoziabili. I separatisti chiedono il ritiro della polizia, l'amnistia per i prigionieri politici, l'integrazione della Navarra nell'Euskadi, la legalizzazione di tutti i partiti e il controllo da parte del governo autonomo di tutti ì reparti militari. Charles Vanhccke Copyright «I* Monde» e per ri(uli;i (il.a Stampa»

Persone citate: Juan Carlos, Navarra, Suarez

Luoghi citati: Madrid, San Sebastian, Spagna