Non c'è pace (geologica) per il vecchio Piemonte

Non c'è pace (geologica) per il vecchio Piemonte Uno studio sul dissesto del territorio Non c'è pace (geologica) per il vecchio Piemonte Oltre il 5 per cento della zona collinare e montana è franoso -1 punti critici: dal Fréjus al Casalese - Le alluvioni Il Piemonte è un territorio dissestato dal punto di vista ldrogeologico? «Non più di altre Regioni» risponde 11 dott. Paolo Leporati. geologo, consulente della Regione. Spiega: «Il 5,18 per cento del territorio collinare o montano è franoso opotemlalmente franoso». Questi dati sono venuti alla luce durante un'indagine del Gir coordinata dal prof. Govi. Sotto esame tutto il territorio piemontese. I risultati sono stati Illustrati ieri, con abbondanza di carte, in una giornata di studi organizzata dalla Regione con intervento del prof. Ippolito. «Negli ultimi 5 anni — ha detto il presidente della giunta VIgllone — il Pieììionte ha avuto Quattro grandi alluvioni: nel Pi- nerolese, nell'Alessandrino, due volte nell'Ossola (7 agosto 78 con il coinvolgimento di dieci vallale e nell'autunno successivo)». Per tenere a bada la situazione si ritiene che sia necessario un geologo ogni 50 mila abitanti: Il Piemonte ne ha 16, molto al di sotto della media, dunque: ma altri 20 tra ingegneri e tecnici hanno lavorato all'Indagine. Ecco qualche risultato. Le frane con dimensioni superiori all'ettaro sono circa 5 mila; ma ci sono molti territori che presentano rischi: tutte le Langhe, il Biellese orientale; l'Alessandrino; l'Alta Valle dì Susa. Fermiamoci qui. Sauze d'Oulx, dicono 1 geologi, è costruita su un'antica frana (che ha meno di 10 mila anni). Se si continua a costruire si rischia di riattivarla: sia per il peso delle costruzioni, sia per i tagli praticati dalle strade, sia per colature d'acqua. Attenzione, dunque. Poi c'è il problema della strada del Frejus: ne hanno parlato gli assessori Rivalla e Bajardi.' Qui ci sono almeno 6 «punti neri», cioè critici, per via di frane incombenti. Occorrono Inter-' venti tecnologici per evitare guai quando l'arteria sarà in funzione. Altri punti critici: la zona Sud del Casalese (dove un campo su 5 presenta rischi) e poi tutte le golene del fiumi. La conclusione è che le frane sono prevedibili, ma non arrestabili. L'unica indicazione è non costruire su di esse, come non costruire In golene di fiumi. Ed ceco che rispunta la pianificazione: «Ci sono in Piemonte migliaia di frazioni abbandonate e si va a costruire impianti turistici magari su una frana a cento metri da esse oppure si lottizzano terreni fertili. Bisogna ris]>ettare tutte le zone fertili, stare lontani da quelle dissestabili, ripristinare l'esistente adattandolo alle esigenze moderne».

Persone citate: Bajardi, Govi, Ippolito, Paolo Leporati

Luoghi citati: Ossola, Oulx, Piemonte, Susa