La mappa della violenza di Nove delitti, sette ferimenti. Prima linea attentati

La mappa della violenza di Nove delitti, sette ferimenti. Prima linea attentati Dal '78 a oggi una catena di episodi criminosi dei quali i magistrati sono riusciti a identificare i responsabili La mappa della violenza di Nove delitti, sette ferimenti. Prima linea attentati Dall'omicidio dell'agente di ps Ciotta a quelli della guardia carceraria Lorusso, dello studente luridi, del barista Civitatè, delFing. Ghiglieno, del criminologo napoletano Paolella, del direttore deiricmesa Paoletti, del giudice milanese Galli e del giovane Vaccher - E poi azzoppamenti, incendi, rapine, fino airi-razione nella scuola di via Ventimiglia, sei mesi fa I magistrati hanno ricostruito la mappa delle violenze compiute da Prima linea: omicidi, ferimenti, «espropri., (ossia rapine per l'autofinanziamento dell'organizzazione), incendi, furti, vendette, aggressioni. Una triste, spesso insanguinata catena di odio, che ha contrappuntato gli anni '78, '79 e '80. Nove i delitti commessi a Torino e in altre città, un tentato omicidio, sette ierlmenti, sette gravi attentati, una lunga serie di rapine e furti. In tutto 41 episodi rivendicati dal gruppo eversivo o confessati (come rapine mai rivendicate) da persone catturate e disposte a collaborare. Ieri in un incontro con la stampa 1 giudici dell'ufficio istruzione hanno elencato fatti: date, nomi delle vittime, luoghi. Lungo l'elenco ma scarno il commento. Poche frasi per dire che dall'ufficio sono appena partite una sessantina di comunicazioni giudiziarie destinate a quanti, protagonisti o complici arrestati o latitanti, hanno avuto a che fare con quegli episodi. Nessun nome dei destinatari delle comunicazioni giudiziarie, primo atto ufficiale con cui la magistratura apre un'istruttoria. Ci sarà un processo unico oppure tanti processi staccati? «Non sappiamo come andrà a finire. Il lavoro a tavolino s'è appena iniziato- è stata la risposta. E prendendo spunto dalla complicata inchiesta i giudici aggiungono che sarebbe quanto mai opportuna -l'istituzione di una tersa sezione istruttoria per non scaricare sui colleghi che non si occupano di terrorismo tutto il lavoro di routine». II bilancio dell'operazione: una quarantina di persone in carcere, alcune disposte a parlare, altre da interrogare; sessan- ta e forse più comunicazioni giudiziarie già spedite (un paio sembra anche a testimoni), centinaia di verbali, che hanno permesso di definire nei dettagli i delitti imputabili a PI. Omicidi. Apre la serie l'uccisione dell'agente di ps Giuseppe Ciotta. 29 anni. E' il 12 febbraio 1977; il giovane è passato dalla mobile alla Digos e controlla il Politecnico. L'agguato mortale è rivendicato dalle «Brigate ' , combattenti per il comunismo» : i magistrati ne assegnano la responsabilità a militanti poi confluiti in PI. Inseriamo subito nell'elenco il tentato omicidio di Roberto De Martini, 25 anni, pure agente della Digos. ferito il 17 maggio '78: con quello di Ciotta sono attentati rivendicati soltanto con una telefonata, non vi ha fatto seguito il consueto comunicato. Nel 79 si infittisce l'attività del gruppo clandestino. Il 19 gennaio, nell'ambito della campagna sferrata contro il settore carcerario, è ucciso l'agente di custodia Giuseppe Lorusso. 30 anni, in servizio alle Nuove dal '72. «colpevole», quale addetto al controllo dei pacchi destinati ai prigionieri, di essere scrupoloso Il 9 marzo l'elenco registra l'omicidio dello studente Emanuele Iurilli, capitato per caso in via Minio nel mezzo del conflitto a fuoco tra terroristi e polizia. L'agguato di via Millio teso agli agenti è la prima risposta all'uccisione dei militanti di PI Matteo Caggegi e Barbara Azzaront. Seguirà Infatti 1' «esecuzione» di Carmine Civltate (18 luglio) il barista ritenuto responsabile di aver segnalato la presenza nel suo locale di «Charlie» e «Carla». Il 21 settembre muore sotto 1 colpi di un commando di PI l'ing. Carlo Ghiglieno, 51 anni, dirigente Fiat, coordinatore della pianificazione auto. La magistratura torinese inoltre è in grado di fornire -indicazioni di lavoro- ai colleghi di altre città che Indagano sulle uccisioni del criminologo napoletano Alfredo Paolella, abbattuto l'il ottobre '78 (ordinarlo di antropologia criminale, aveva partecipalo alla riforma carceraria); del direttore dell'Icmesa di Seveso Paolo Paoletti (5 febbraio 1980). del giudice milanese Guido Galli (19 marzo 1980) e di William Vaccher (cugino del terrorista Claudio) «giustiziato» perché avrebbe fatto 1 nomi di chi tese l'agguato mortale al giudice Emilio Alessandrini. Anche a proposito di quest'ultimo delitto sono state inviate comunicazioni giudiziarie (vi sarebbe coinvolto Marco DonatCattin). Ferimenti. Nel gergo dei terroristi sono gli «azzoppati», i «gambizzati», gli «invalidati»: azioni per lo più compiute dalle «squadre» ossia la struttura Intermedia tra Prima linea e le «ronde». In tutto le «operazioni» terroristiche sono 14. Elenchiamo le più clamorose, cominciando da quelle attribuite a PI. A Grugllasco un commando di sei giovani ferisco alle gambe l'assicuratore Salvatore Russo: è il 19 luglio '78. Il 5 febbraio 1979 un commando composto esclusivamente da donne, spara all'assi stente delle Nuove. Raffaella Napolitano. lebsRgdmal'atpGrtpptbssucmrdapdnddrtaplssnvnndcbcpdadg Nel '78. il 10 aprile, è ferito dalle «Squadre proletarie di combattimento» (le sigle non sono sempre uguali) il ginecologo Ruggero Grlo, 36 anni; l'B giugno a Volpiano tre giovani e una donna sparano alle gambe del medico Giacomo Ferrerò di 50 anni; il 17 novembre è aggredito l'architetto Mario De Orsola: anche in questa occasione l'attentato è firmato dalle «Squa¬ dre proletarie di combattimento». L'anno successivo le «squadre» rivendicano 11 ferimento del medico delle Nuove Romano Orazio (1* febbraio), e dell'ostetrica Domenica Nlgra, 57 anni, accusata dai terroristi di pratiche abortive. Danneggiamenti, Numerose le operazioni del gruppo eversivo compiute contro uffici privati 0 della pubblica amministrazione. E' di Prima linea l'«attacco» al «Centro di calcolo» della Regione Piemonte (15 luglio. '78). agli uffici della «Finanziaria Piemontese» di via Garibaldi 2 (3 luglio '78) e, l'anno successivo, l'attentato incendiarlo contro la caserma Monviso del carabinieri (11 maggio), l'agenzia di consulenza ed organizzazione industriale «Praxl» (5 ottobre): in tale occasione i terroristi ferirono alle gambe l'amministratore delegato, Piercarlo Andrcoletti. Alle «squadre di combattimento» è addebitabile tra le altre l'irruzione negli uffici dell'impresa Navone (13 febbraio 1979): un gruppo di almeno 15 persone, dopo aver immobilizzato gli impiegati, lanciò alcune bottiglie molotov e l'Incendio provocò gravi lesioni a Marco Navone. La stessa sigla ha firmato l'Irruzione nell'agenzia di pubblicità «A. Manzoni» di corso Re Umberto 23 (19 febbraio). Alle «ronde», ossia la palestra di addestramento dei terroristi, 1 giudici attribuiscono molte rapine e attentati incendiari. L'azione di maggior rilievo è la cosiddetta «notte del fuochi» (4 maggio '79) quando contemporaneamente vennero attaccate con bombe incendiarle ed esplosivo sette sedi di vigili urbani. I giudici dell'ufficio istruzione hanno pure fornito indicazioni sull'aggressione e il ferimento di cinque docenti e cinque studenti della scuola di amministrazione aziendale di via Ventimiglia; su' questo episodio indagano per competenza i magistrati di Milano. L'Istruttoria infatti è stata trasmessa ad altri giudici pcrché tra gli «ostaggi» e quindi parte lesa, c'era il dott. Paolo Verccllone. presidente del tribunale del minori di Torino. - , Pier Paolo Benedetto Il padre ucciso, un figlio disperato: è il 21 sci i ombre '79; il morto c l'ing. Carlo Ghiglieno

Luoghi citati: Milano, Piemonte, Torino