Sui banchi di scuola per imparare come si fa a spedire una lettera

Sui banchi di scuola per imparare come si fa a spedire una lettera Sui banchi di scuola per imparare come si fa a spedire una lettera Un corso delle Poste nei nuovi uffici di via Reiss Romoli - Le buste irregolari, provocano rallentamenti alla meccanizzazione A scuola di corrispondenza alle «Poste». L'aula è il nuovo palazzo in via Reiss Romoli, centro automatizzato da 35 miliardi, uno dei 14 in funzione in Italia. La lezione, breve ma esauriente e rigorosa, è rivolta ai «grandi utenti», a coloro che spediscono quasi ogni giorno decine di migliaia di lettere: aziende, istituti di credito, case editrici. Il libro di testo è un dépliant che insegna «come scrivere e disporre lindirizzo» e reca il sottotitolo: « Verso la meccanizzazione delle Poste». Docente è il responsabile del servizio, dott. Ciancetta. Che cosa mai si dovrà imparare? è la domanda che si legge sul volto dei presenti. La risposta è 11, in un mazzo di lettere e fotocopie. Esistono, o meglio esistevano, alcune norme elementari che facevano parte del bagaglio di ognuno di noi: indirizzo in basso a destra, francobollo in alto a sinistra, da sempre. Qualche anno fa è stato introdotto un nuovo elemento che aveva suscitato polemiche incredibili. il cap, codice avviamento postale. Dunque gli accorgimenti suggeriti per snellire il servizio e l'uso di macchine elettroniche in grado di smistare 26 mila plichi all'ora, dovrebbero semplificare al massimo le cose. Invece la fantasia degli italiani non conosce limiti nel complicare la realtà. Si scopre infatti che ogni azienda adotta un proprio siscema. Alcune, più diligenti, hanno accolto l'invito dell'amministrazione postale al rispetto di certe norme (bustometro, fascia libera, misure di massima e minima entro le quali devono essere contenuti indirizzo e francobollo): il risultato è che nel giro di 10 giorni si è notata una minore percentuale di «scarti», vale a dire di ricorsi ad interventi manuali. Tra di esse. Olivetti. Michetta, Cassa di Risparmio. Altre stanno andando «per tentativi», altre ancora paiono sorde ad ogni invito e continua¬ no a mettere in circolo messaggi «graffati», buste mal chiuse, spesse, troppo grandi o piccole. Il rischio è che le missive si aprano, si strappino, si stropiccino, intasino i rulli e costringano gli operatori ad arrestare le macchine. C'è poi un altro settore, quello dei «piccoli utenti» che inviano biglietti di auguri, inviti, cartoli-, ne e via dicendo. Questa corrispondenza deve essere scelta a mano perché le cassette per lettere, nella sola città sono circa 800, vengono spesso scambiate per immondezzai. Vi si può trovare di tutto, dai sassi ai coni di gelato o peggio. Tre giorni fa sono state rinvenute due pistole (subito consegnate alla Digos). Tra la corrispondenza «atipica» ma che fortunatamente viene imbucata, sono compresi i documenti smarriti o sottratti dai borseggiatori. Il giorno in cui Torino ospitò il Papa, si accumularono quattro sacchi di portafogli e borsette. c> nov.

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