L'ex vicecapo dei Servizi segreti accusato di «favoreggiamento»? di Silvana Mazzocchi

L'ex vicecapo dei Servizi segreti accusato di «favoreggiamento»? Oggi primo processo per la fuga dei verbali di Peci L'ex vicecapo dei Servizi segreti accusato di «favoreggiamento»? E' l'ipotesi su cui sembra stiano lavorando i giudici - Ieri è stato proibito ai difensori di prendere visione degli atti processuali perché i magistrati devono procedere «a ulteriori accertamenti» - Citato come teste anche il ministro Rognoni ROMA — L'inchiesta che lia coinvolto l'ex vicecapo dei servizi segreti si è smembrata e solo una parte dovrebbe essere oggi dibattuta in un pubblico processo alla 7" sessione penale, imputati il giornalista Fabio Isman e il questore Silvano Russomanno. accusati di aver divulgato i verbali di Patrizio Peci. Contemporaneamente per Russomanno la Procura generale ha avviato una indagine «parallela», una sorta di «approfondimento., dell'episodio che è destinata a l'ondarsi su una nuova ipotesi di reato che sembra sia addirittura il ben più grave addebito di «favoreggiamento... E questa sembra la ragione che ha determinato ieri il «no» che i magistrati hanno opposto ai dilensori degli imputati che, come consente la leggo, avevano chiesto di prendere visione degli atti processuali in vista del dibattimento di oggi. «Ci è stato detto che. gli atti sono tuttora coperti àaì segreto istruttorio -— hanno riferito i difensori, gli avvocati Franco Coppi per Isman e Piergiorgio Manca per Russomanno perette pur essendo stato fissato il processo per direttissima, si potrebbe dover procedere a ulteriori accertamenti». La posizione dell'ex vicecapo dei servizi segreti si potrebbe quindi aggravare da un momento all'altro, a prescindere dall'esito del processo di oggi. Il dibattimento comunque verrà probabilmente rinviato, almeno per quanto riguarda Russomanno. Il questore ha lilialmente nominato un difensore di fiducia, l'avvocato Enzo Gaito, che però si trova a Milano per impegni di lavoro. Quindi sarà lo stesso questore a chiedere oggi in aula la concessione dei «termini a di lesa... cioè del periodo di tempo necessario perchè i difensori prendano visione degli atti che, almeno per quanto concerne i reati sotto processo, da oggi devono divenire pubblici. Diversa sembra l'intenzione del giornalista Isman e del suo dilensore. Coppi avrebbe intenzione di chiedere l'immediata separazione del giu¬ dizio per quanto riguarda' Isman e la prosecuzione del processo. Se il tribunale (che sarà presieduto dal giudice Serrao. pubblico ministero Giancarlo Armati) dovesse decidere di non scindere le due posizioni processuali, i difensori di Isman chiederanno la libertà provvisoria. Per oggi comunque sono stati citati tutti i testimoni della vicenda: tra loro c'è il ministro dell'Interno Rognoni che «smistò., la copia pervenuta al Viminale dalla magistratura dandone un esemplare a Russomanno, uno al capo della polizia e uno a quello dell'Ucigos. C'è il capo dell'ufficio istruzione Achille Gallucci e c'è il diretto superiore di Russomanno, il generale dei carabinieri Giovanni Grassini, capo del Sisdc. Le decisioni fin qui prese dalla magistratura possono essere interpretate con una certa chiarezza. Il dibattimento per direttissima fissato per oggi riguarda i reati di «concorso continuato in riveIasione di segreto d'ufficio e concorso nella pubblicazione arbitraria di alti d'ufficio», il che lascia supporre che gli inquirenti ritengono di aver raggiunto la «prova provata» che a fornire i verbali di Peci pubblicati da Isman sia stato Russomanno. La vicenda non è però cosi semplice. La posizione de) questore, la sua carica di vicecapo del Sisde dalla quale ora è stato sospeso, impongono di analizzare quanto è avvenuto considerando il «danno» che è venuto alle indagini sul terrorismo dalla divulgazione dei verbali. E per rispondere a questo quesito, la magistratura si domanda ora il «perché» con la nuova indagine già avviata. Il rischio della nuova ipotesi di reato però è tanto grave che, qualora dovessero essere raccolti elementi sufficienti all'accusa di «favoreggiamento», le ripercussioni politiche sarebbero certamente di vasta portata e, immediatamente, come già avvenuto nel caso che coinvolse la «Banca d'Italia» o per gli episodi giudiziari Eni e Italcasse, ci si dovrebbe chiedere se è ormai possibile una piena indipendenza della magistratura. Silvana Mazzocchi

Luoghi citati: Milano, Roma