In rivolta gli studenti di Seul «Basta con la legge marziale»

In rivolta gli studenti di Seul «Basta con la legge marziale» Intervengono i militari, oltre duecento arresti In rivolta gli studenti di Seul «Basta con la legge marziale» La protesta si era limitata sinora all'interno dei campus universitari - Misteriose manovre dell'esercito nella capitale - Anche l'opposizione accusa il governo NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE TOKYO —; Per il secondo giorno consecutivo, migliaia di studenti si sono riversati nelle vie di Seul, ingaggiando violenti scontri con la polizia. Ieri mattina circa 20 mila giovani si sono diretti verso il palazzo del governo gridando ••Basta con la legge marziale». Gli agenti hanno tentato a più riprese di disperdere i dimostranti con i lacrimogeni, e ■vi sono riusciti soltanto grazie all'intervento di due plotoni di soldati con mezzi blindati. Oltre duecento persone sono state arrestate. Il ministro dell'Istruzione ha lanciato un appello all'ordine, e ha ammonito che gli arrestati saranno giudicati in base alla legge marziale. Sino alla line della scorsa settimana gli studenti aveva-, no manifestato all'interno dell'università, ora sono scesi nelle strade. L'altro ieri due tremila manifestanti sono stati dispersi nel centro della capitale sudcoreana, 40 giovani sono stati arrestati. Secondo alcune voci, una grande manifestazione dovrebbe svolgersi oggi, giorno in cui scade l'ultimatum posto dagli studenti al governo perché vengano decise le riforme. Martedì circa 10 mila giovani provenienti da altri atenei si, sono riuniti all'università di Seul, e hanno deciso di organizzare dimostrazioni nella capitale per tre giorni. Incidenti sono avvenuti anche in provincia, in particolare a Taegu. Ufficialmente, la collera degli studenti è stata provocata da un improvviso spiegamento di forze a Seul, la notte tra lunedi e martedì, quando, per alcune ore, dopo il coprifuoco, una decina di mezzi blindati hanno preso posizione intorno ai principali edifici pubblici della città, compresi quelli dei giornali e della televisione. Operazione di routine, atto intimidatorio, nei confronti degli studenti, prova generale? Impossibile, allo stalo attuale delle cose, spiegare il significato di queste misteriose manovre. A Seul a parte i quartieri dell'università, tutto sembra normale, ma c'è inquietudine: Oltre alla tensione sui campus, in molte fabbriche sono in corso scioperi, Véquipe del presidente Choi è accusata non solo dagli studenti, ma anche da membri dell'opposizione, come Kim Dae-jung, che chiedono le dimissioni del primo ministro Shin e del generale Chon Too-hwan. uomo forte del Paese. Gli americani si trincerano in una prudente attesa; ma la stampa giapponese mette in risalto le dichiarazioni fatte da Carter all'inizio del mese nell'incontro con il premier nipponico, Ohira: il presidente americano avrebbe sottoli¬ neato il rischio rappresentato per la Corea dal cumulo di poteri nelle mani di un solo uomo, riferendosi, sembra, al generale Chon. Il presidente non è a Seul, è in visita nel Medio Oriente, per garantire la continuità degli approvvigionamenti petroliferi al suo Paese e anche per una vicenda di corruzione nella quale è coinvolto il gruppo coreano Hyundai. Secondo il Salari Wall Street Journal, la principale impresa di lavori pubblici coreana è oggetto di un'inchiesta da parte del governo saudita. Il capo, dell'ufficio di rappresentanza della Hyundai a Riad sta scontando due anni di carcere per aver cercato di corrompere alcuni funzionari Soprattutto, la Hyundai corre il rischio di non poter più lavorare in Arabia Saudita per due anni. La cosa (ci sono contratti in corso per 1,8 miliardi di dollari) rappresenterebbero un duro colpo per Seul, che conta sulle entrate in valuta pregiata derivanti da questi contratti di costruzione nel Medio Oriente per pagare il greggio. Philippe Pons Copyright l.f Monde li per Titillili «l,ii Stimi]):)« Seul. Un momento deRli incidenti avvenuti tra polizia e studenti (Telcfoto Ap)

Persone citate: Choi, Chon, Chon Too-hwan, Kim Dae-jung, Philippe Pons

Luoghi citati: Arabia Saudita, Corea, Medio Oriente, Riad