Lo sport tedesco decide se boicottare i Giochi di Mosca: grande incertezza di Tito Sansa

Lo sport tedesco decide se boicottare i Giochi di Mosca: grande incertezza Il Comitato olimpico di Bonn riunito stamane a Dusseldorf Lo sport tedesco decide se boicottare i Giochi di Mosca: grande incertezza DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Il Comitato olimpico tedesco, riunito stamane in seduta straordinaria a Duesseldorf, deciderà definitivamente se una squadra della Germania Federale parteciperà ai Giochi di Mosca o se li boicotterà. Contrariamente all'opinione diffusa in Germania e all'estero (e dovuta agli organi di informazione che danno per scontato il boicottaggio) il risultato della votazione odierna è quanto mai incerto, una decisione a favore della partecipazione non è fuori dalle possibilità e non dovrebbe sorprendere. A condizione che (come prevedono gli statuti) la votazione sia segreta. A prendere la difficile decisione, che con 11 suo peso politico e le sue conseguenze, supera di gran lunga le competenze abituali di un Comitato olimpico (incaricato soltanto di preparare una buona squadra di atleti) sono chiamate 54 persone che hanno a disposizione complessivamente 100 voti: 23 rappresentanti delle diverse discipline sportive, ciascuno con tre voti (il che fa 69), più 23 funzionari, più 5 membri d'onore, e inoltre i due membri tedeschi del Comitato olimpico internaziona- le, Daume e Beitz, e il presidente della Lega tedesca dello Sport, Weyer, con un voto ciascuno. Due membri, tra cui l'olimpionica dello sci Rosi Mtttermaier, non partecipano all'assemblea straordinaria. Pressioni fortissime, non disgiunte da allettamenti, minacce, prediche politiche e paternalistiche e ricatti, sono state esercitate nelle ultimissime ore sui membri del Comitato olimpico. Da Mosca è venuto il vice primo ministro Novikov, dalla Germania Orientale il capo dello Sport Ewald, a perorare la causa dei Giochi e a prospettare conseguenze negative. A Bonn, dove il 23 aprile il governo del cancelliere Schmidt e il Parlamento hanno quasi all'unanimità «consigliato» al Comitato olimpico di boicottare i Giochi, lasciando intendere che lo Stato non pagherà la eventuale trasferta a Mosca, ieri un ultimo tentativo di convincimento è stato fatto dal presidente della Repubblica Karl Carstens, che ha ricevuto i delegati e gli ha ricordato la «responsabilìtàdei cittadini». Da sondaggi fatti fra i membri del Comitato olimpico, risulta che questi sono divisi e incerti, nel loro doppio ruolo di cittadini ossequenti e di responsabili degli atleti che si sono sacrificati per quattro anni. Quale che sarà il risultato della votazione odierna (che, data la sua straordinaria importanza, sarà trasmessa in diretta dalla televisione), essa avrà conseguenze incalcolabili. Un boicottaggio, come ha chiesto Jimmy Carter, allinerebbe la Germania su posizioni lontane da quelle degli alleati europei, raffredderebbe il «rapporto particolare» tra Schmidt e Giscard, probabilmente porterebbe al congelamento dei contatti sportivi tra le due Germanie (che interessano molto al governo di Bonn) e forse indurrebbe Leonid Breznev ad annullare l'invito a Helmut Schmidt fra meno di due mesi a Mosca. Una decisióne a favore dei Giochi, invece, accentuerebbe l'incomprensione fra Bonn e la Casa Bianca, con conseguenze sulla solidarietà americana per Berlino, sarebbe una sorta di ribellione dello sport contro la volontà espressa dal governo e dal Parlamento, verrebbe interpretato come un cedimento tedesco agli allettamenti sovietici. Sia nell'uno che nell'altro caso, comunque, la Germania arrecherebbe un dispiacere a qualcuno: o a Carter o a Breznev. Dato che il voto sarà probabilmente segreto, non è escluso che i membri del Comitato olimpico — seguendo l'esempio dei colleghi britannici e francesi —votino per Mosca. .. Tito Sansa