Elezioni a luci spente di Vittorio Gorresio
Elezioni a luci spente Elezioni a luci spente Manca meno di un mese alle elezioni amministrative per il rinnovo dei Consigli regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali. Sono chiamati alle urne circa 43 milioni dì cittadini, la consultazione popolare investe praticamente tutto il territorio della Repubblica e il responso delle urne avrà il valore di un sondaggio degli effettivi umori del Paese. Per quanto votazioni amministrative, le elezioni in programma perl'8 e il 9giugno saranno un test di importanza innegabile anche sul piano politico generale. Sempre è stato così, e non solo in Italia: in tutti i Paesi d'Occidente è molto incerta e vaga la linea di demarcazione tra l'impegno locale e il nazionale: basterà ricordare che negli scorsi giorni le elezioni nel Land Renania-Westfalia sono state precisamente indicative dell'orientamento favorevole ai socialdemocratici nella Germania federale, e il cancelliere Schmidt ne è uscito rafforzato. Anche il nostro governo e i nostri partiti, di maggioranza o di opposizione, attendono il confronto e si preparano alla meglio. Ma l'elettorato, nel suo insieme e in quanto massa risolutiva, come sta comportandosi in queste settimane di campagna? Si ha l'impressione di un generale disinteresse diffuso assai più largamente che in occasione di precedenti tornate. La propaganda procede regolare nelle sedi usuali dei comizi, dei convegni, dei dibattiti, che appaiono peraltro disertati, oper lo meno poco affollati. Ignoro gli indici di ascolto registrati dalle trasmissioni radio e televisive di tavole rotonde e di tribune elettorali, ma ho l'impressione che fino ad oggi siano stati modesti, come se la pubblica attenzione ai problemi politici oggi in Italia stia attraversando una fase di stanca. Anche ascoltando in giro conversazioni e discorsi nelle più varie sedi di ritrovi e di incontri, il tema delle prossime elezioni è normalmente trascurato o ignorato addirittura. I grandi partiti stanno disputando se nelle amministrazioni locali sia stata fino ad ora la de o il pei a meglio gestire gli affari domestici: ma il grande pubblico reagisce con una scrollata di spalle che è un terribile segno di scetticismo. Di destra, o centro, o di sinistra, gli uni valgono gli altri, sembra la generale constatazione. E per chi. allora, si voterà? L'indifferenza è il sentimento che si coglie, ed esso costituisce una condanna del sistema dei partiti, delle correnti, dei suoi metodi e uomini. E' una condanna indiscriminata e per ciò stesso ingiusta, ma non per questo è meno reale e di fatto denuncia una situazione di distacco e «scollamento» fra l'opinione pubblica e il sistema. L'8 giugno Vittorio Gorresio (Continua a pagina 2 in nona colonna)
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