La Nato: difesa globale contro la strategia Urss di Renato Proni
La Nato: difesa globale contro la strategia Urss Alla vigilia dell'incontro tra Muskie e Gromyko La Nato: difesa globale contro la strategia Urss Dalle riunioni di Bruxelles: rilancio della distensione ma parallelo rafforzamento militare - Rapporti Europa-Usa: «Per l'Occidente la difesa è indivisibile» - Brown: «Non chiedo all'Italia di mandare navi fuori del Mediterraneo» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — Alla vigilia dell'incontro a Vienna tra i ministri degli Esteri dell'Urss e degli Usa. Gromyko e Muskie. la Nato oggi diffonderà un comunicato in cui si annunceranno tre princìpi essenziali: la minaccia sovietica è globale, gli alleati si impegnano politicamente e militarmente a rafforzare le loro posizioni, la solidarietà atlantica nella concretezza delle azioni sarà reale. Lo scopo dell'Alleanza resta quello di preservare la pace, si afferma, e di riprendere il dialogo sulla distensione, ma intanto verrà data la precedenza a tutta una serie di misure politiche, difensive e diplomatiche. Il messaggio che uscirà dalla riunione dei ministri degli Esteri e della Difesa sarà chiaro per Mosca: la Nato è in grado, se sfidata, di reggere il confronto con il Patto di Varsavia (che si riunisce pure domani a Varsavia, alla presenza de) leader sovietico Leonid Breznev). L'Europa, quindi, riafferma il suo «sì» all'aumento delle spese militari del tre per cento all'anno, ai missili Cruise, all'accelerazione dei programmi militari già decisi, all'aumento dei depositi di armi e di munizioni, al potenziamento delle infrastrutture e soprattutto all'appoggio logistico per un «ponte aereo» tra l'America ed il Mediterraneo, in caso di crisi extra-europea. I provvedimenti sono di ordine militare, ma la volontà e il significato sono politici. Patto di Varsavia e Nato, dopo Kabul, si confrontano sul terreno del realismo, il che non esclude affatto, in un secondo tempo, un rapporto più articolato tra i due blocchi. L'Europa, sicura dietro lo «scudo., americano, è chiamata a fare di più per la sua difesa. Non nasce, con ciò. la politica comune di difesa euorpea, ma sono state create le condizioni oggettive per una maggiore responsabilità militare, senza la quale è inutile recriminare ogni volta di non essere stati consultati da Washington. Ha detto il presidente del Comitato militare della Nato, il norvegese Gundersen: «Gli alleati potrebbero trovarsi coinvolti in un conflitto in seguito ad una scintilla scaturita da un confronto armato scoppiato in un'altra regione del mondo. La Nato non agisce in un vuoto». Ciò significa che. mentre la Nato non agirà al di fuori dei conlini delimitati dal Trattato, deve pianificare le sue difese in modo da sostenere l'America anche al di fuori delle zone atlantiche. Infatti, mentre i politici affermano che «la distensione è indivisibile». i militari come il comandante supremo generale Rogers e il generale Gundersen traggono questa conclusione: «Anche la difesa per gli occidentali deve essere indivisibile». Questa tesi non è stata ancora pienamente accettata dagli europei, ma se l'Urss persisterà nella sua politica di espansione, certamente acquisterà peso. Il ministro americano della Difesa. Harold Brown, secondo alti funzionari del Pentagono, ha ripetuto ieri che l'America sarebbe ben felice se gli alleati europei mostrassero la loro solidarietà al di fuori dei confini della Nato, concedendo aiuti economici e assistenza militare nella zona del Golfo e dell'Oceano Indiano. Brown, tuttavia, ha fatto diffondere un comunicato in cui dice di «non avere mai chiesto, né di avere intenzione di chiedere al governo italiano Renato Proni (Continua a pagina 2 in quarta colonna)
Persone citate: Brown, Cruise, Gromyko, Harold Brown, Leonid Breznev, Rogers
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