Vicecapo dei Servizi segreti arrestato per verbali di Peci di Silvana Mazzocchi

Vicecapo dei Servizi segreti arrestato per verbali di Peci Avrebbe consegnato gli interrogatori del br a un giornalista Vicecapo dei Servizi segreti arrestato per verbali di Peci È Silvano Russomanno, alto dirigente del Sisde - Fu coinvolto marginalmente nell'inchiesta per piazza Fontana - L'ordine di cattura parla di concorso continuato in rivelazioni di segreto d'ufficio e concorso in pubblicazione arbitraria di atti d'un procedimento penale - Russomanno nega tutte le accuse ROMA — «Dopo trentanni di onorato lavoro nella polizia... la galera-. C'è chi giura di aver sentito l'amaro commento da Silvano Russomanno. 54 anni, vicecapo del Sisde (il riformato servizio di sicurezza interna diretto dal generale dei carabinieri Giovanni Grassini). la punta di diamante dell'organismo civile che. con l'aiuto di ottocento uomini, deve dare la caccia a terroristi, fiancheggiatori e mestatori. Russomanno è stato arrestato ieri nella tarda mattinata. La Procura generale della Repubblica lo accusa di «concorso continuato in rivelazioni di segreti d'ufficio» di «concorso in pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale». Secondo i magistrati è lui la «talpa» del «caso Peci». E ieri per il questore Russomanno. nella polizia dal giugno 1950, padre di tre figli, stimato conoscitore di lingue straniere e di «segreti del palazzo», è stata la giornata più nera. Silvano Russomanno aveva trascorso la mattinata a Palazzo di Giustizia dove era stato convocato in tutta segretezza per essere interrogato. Era la seconda volta da quando la pubblicazione dei verbali d'interrogatorio del brigatista Patrizio Peci da parte del Messaggero (usciti il 4, il 5 e il 6 maggio scorsi) aveva spedito a Regina Coeli il giornalista Fabio Isman, autore dei servizi, accusato degli stessi reati. Isman si era valso della facoltà di non rispondere, ma i sospetti dei giudici si erano immediatamente accentrati sul ministero dell'Interno e su un ristretto numero di funzionari che avevano avuto tra le mani la copia dei verbali loro trasmessa (con alcune parole diverse rispetto al testo originale) dalla stessa magistratura. Russomanno è stato interrogato per circa sei ore dal sostituto procuratore generale. Giorgio Ciampani, poi sono state brevemente tirate le somme del colloquio e qualche istante dopo il capo della Mobile, Gabriele Cicco- ne, ha eseguito l'arresto. Silvano Russomanno ha varcato il cancello di Regina Coeli poco dopo le due del pomeriggio. Russomanno ha risposto al sostituto procuratore generale assistito da un avvocato d'ufficio. Non si sa niente del suo interrogatorio se non che il questore ha negato di aver passato i verbali al giornalista Fabio Isman. «Lo conosco — avrebbe affermato — ma non gli ho mai dato copia di quei documenti». Diretta conseguenza dell'iniziativa della Procura è lo slittamento del processo a Fabio Isman, tuttora in carcere nonostante le mille polemiche suscitate dal suo arresto. In proposito la Federazione nazionale della stampa afferma in un comunicato che «l'incriminazione e l'arresto del presunto diffusore dei verbali di Peci colma una dolorosa e preoccupante lacuna nel procedimento con- Silvana Mazzocchi (Continua a pagina 2 in quarta colonna)

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