Confagricoltura, Serra sarà confermato ma è già aperta la fase di successione

Confagricoltura, Serra sarà confermato ma è già aperta la fase di successione Domani l'assemblea (il presidente vuole ritirarsi fra tre anni) Confagricoltura, Serra sarà confermato ma è già aperta la fase di successione DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE ROMA — L'assemblea della Confagricoltura — l'associazione di categoria che raggruppa i maggiori imprendi tori agricoli italiani — quasi certamente riconfermerà domani suo presidente Giandomenico Serra, che tre anni fa aveva sostituito Anfredo Diana, il quale si preparava a diventare deputato europeo, Serra ha però posto una condizione assoluta: che questo sia il suo ultimo triennio. Se la conferma del presidente è data per scontata, tutta l'attenzione è rivolta quindi a vedere quali carte vengono messe in tavola per la successione a Serra, fra tre' anni. Chi potrà prendere il suo posto? E' presto per dirlo, ma una indicazione potrà venire domani quando l'assemblea eleggerà i tre vicepresidenti: uno di questi potrebbe essere il nuovo presidente, nel 1983. E' quasi una prassi, nella Confagricoltura. che un vice presidente assuma la carica piena: lo stesso Serra era vicepresidente vicario di Diana. Domani nessuno dei tre vicepresidenti sarà nominato «vicario», ma non è escluso che, prima della scadenza del suo mandato. Serra lo designi, in modo da indicare chiaramente il suo successore. Gli attuali «vicepresidenti» sono: Domenico Bianchi, Giulio Leopardi Dittaiuti, Francesco Petrilli, eletti rispettivamente per il Nord, il Centro e il Sud (non vengono mai eletti per categorie o per settori, ma per territorio). Il primo dei tre non si ripresenterà, perché è stato desi- gnato a occupare il posto lasciato libero al Cnel (Consiglio nazionale economia e lavoro) da Diana, che era consigliere e vicepresidente. Quindi domani sarà eletto un nuovo vicepresidente della Confagricoltura per il Nord. Petrilli è ancora incerto se ripresentarsi, comunque, essendo già vicepresidente della Federconsorzi, in nessun caso accetterebbe anche la vicepresidenza della Confagricoltura. L'unico che sarà quasi certamente confermato vicepresidente è Dittaiuti. Vediamo ora la composizione dell'attuale giunta, anche questa suddivisa territorialmente: Nord: Pasti (Verona) non si ripresenta, Bianchi (Lombardia) non si ripresenta, Brevigìieri (Lombardia) si era dimesso per non lasciare la carica di presidente dei coltivatori diretti della Confagricoltura, ma ora si ripresenta; Gulinelli (Emilia) non si ripresenta. Centro: Dittaiuti (Marche) e Giannozzi (Toscana) si ripresentano. Sud: Pasca (Caserta) non si ripresenta, Ragonese (Messina), si presenta, Petrilli (Foggia) non si ripresenta. li gioco delle elezioni tende a fare in modo che fra i consiglieri nuovi o quelli che vengono rieletti ci possa essere il vicepresidente che diventerà presidente della Confagricoltura. Quindi sarà molto interessante, domani, vedere chi prenderà il posto dei cinque consiglieri che lasciano l'incarico. Uno dei problemi più grossi in questa organizzazione di imprenditori agricoli — ci dicono alla Confagricoltura — è trovare elementi capaci, ma che possano anche dare un effettivo contributo sindacale, compatibilmente con 1 loro impégni privati. Inoltre ci vuole una notevole preparazione, perché oggi l'agricoltura si articola su tre livelli — regionale, nazionale e comunitario — e queste tre diverse politiche devono essere coordinate tra di loro. Il fatto di dover trovare elementi capaci e disponibili potrebbe anche far pensare a un presidente, nel 1983. reperito al di fuori del settore agricolo: ma — dicono alla Confagricoltura — la non positiva esperienza di Carli alla Confindustria, sconsiglia di ripetere l'esperimento. Livio Burato