Con la primavera arrivano i guai per gli «allergici» di Ezio Minetto

Con la primavera arrivano i guai per gli «allergici» L'ora del raffreddore da fieno Con la primavera arrivano i guai per gli «allergici» E adesso — che è di maggio e forse è davvero smesso di piovere — tocca ai tanti «allergici primaverili», soggetti costituzionalmente predisposti (per lo più bambini, giovani e giovani adulti), tutti «pendolari stagionali» della congiuntivite, del raffreddore o dell'asma detti «da fieno». Sono stati bene, con mucose rosse e normali, tutto l'anno: e adesso, di fronte al temuto «calendario dei pollini» — foriero di starnuti, occhi rossi e respiro sibilante — sono forse gli unici ad augurarsi, invece che sole e aria di primavera, le più nere previsioni meteorologiche. Il tempo cattivo, quest'anno, ha sin qui minimizzato gli effetti della fioritura di certi alberi (nocciolo, ontano, pioppo, olmo, acero, betulle e platano) che. da febbraio ad aprile, possono scatenare in- Colombo, presidente Cnen "I raggi X sono più pericolosi del nucleare" ROMA — Umberto Colombo, presidente del Cnen (Comitato nazionale energia nucleare), in un'intervista a L'Europeo difende la centrale elettronucleare di Caorso, affermando che ha «un grado di sicurezza paragonabile al massimo livello possibile per i reattori ad acqua bollente» già realizzati. Ricorda che «rischi attuali, ruggenti, realU, possono venire dalla -radioattività cosiddetta minore» (raggi X, isotopi, rifiuti radioattivi di laboratorio e di ospedale): ad essi, secondo Colombo, si dà -meno attenzione ed eco di quelle dedicate agli ipotetici rìschi nucleari». Sui pericoli a lungo termine dell'energia nucleare. Colombo ha sostenuto che l'energia attuale prodotta dalla fissione dovrebbe coprire circa un secolo, per poi essere sostituita dal nucleare «da fusione», dalle energie rinnovabili e dal solare. Se questa previsione è esatta, dovremmo essere «ragionevolmente sicuri in senso assoluto», dato il numero limitato di centrali nel mondo. comodi sintomi di ipersensibilità specifica. Adesso, tra maggio e giugno, l'appuntamento è con la nube di pollini che, in condizioni di bel tempo, proviene dalla grande e. diffusa fioritura delle graminacee (cereali, prati naturali, prati artificiali ecc.). C'è chi, la specifica diagnosi della «sua» allergia, la conosce da tempo, per aver fatto gli opportuni esami; c'è chi, per minimizzare i sintomi della sua ipersensibilità, da anni puntualmente si «desensibilizza»; c'è chi in primavera protesta ma non è mal andato dietro a quel filo di Arianna' che è la diagnosi allergologica. E c'è anche chi fa il kamikaze dell'allergia: e grondando dal naso — e scontento di antlistaminici e cortisone e gocce nasali e spruzzetti nei bronchi—va avanti come può perché «non vorrete mica che. se abito nel "verde", adesso cambi casa o smetta di uscire all'aria aperta o mi barrichi in una stanza coi filtri alle finestre?». Non evitare, in tutti i possibili modi, lo stagionale nemico è un grosso errore per qualsiasi «polllnosico», in possesso o no di circostanziata diagnosi specialistica. Bastano dieci minuti in un «bel prato» — anche solo durante una sosta in autostrada — per caricare le mucose respiratorie di una tal dose di pollini da ricavarne «asma subito» e «asma poi» (la massiccia esposizione all'allergene rende più sensibili i «recettori» delle mucose anche, «a ruota libera», nel tempo): e per cancellare d'un tratto tutto un paziente lavoro preventivo di mesi e mesi di ben aggiustate cure. E' vero che per sfuggire a un temporaneo (ma non breve) attentato-stagionale mica puoi trasferirti, per un mese o due, In mezzo al mare o sulle ultime nevi. Ma è anche vero che se dimentichi o trascuri — e ti esponi con noncuranza a quello che è il tuo rischio specifico ambientale — non puoi lamentarti poi, che i farmaci sintomatici non ti danno troppo sollievo né sufficiente consolazione. Ezio Minetto

Persone citate: Umberto Colombo

Luoghi citati: Caorso, Roma