Festeggiate nelle Langhe le nomadi del matrimonio di Edoardo Ballone

Festeggiate nelle Langhe le nomadi del matrimonio Aumentano le unioni tra contadini e donne del Sud Festeggiate nelle Langhe le nomadi del matrimonio DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE MANGO D'ALBA — Lei aveva 20 anni e lui 33 quando si sono sposati in un caldo pomeriggio di agosto a Nicoteru Marina, in provincia di Catanzaro. Era il 1972. Oggi Caterina Barbieri, occhi e capelli neri come il carbone, vive in una cascina nascosta dai noccioli a Trassino di Cossano, nel cuore della Langa albese. Lei fa la sarta, ma molte volte si reca in campagna per dare una mano al marito Teresio Martini. Hanno due figli e sono felici. La storia di Caterina e Teresio è uno dei tanti esempi di matrimonio tra una giovane donna del Sud e un contadino, più maturo, della Langa. E di loro si è parlato nel castello di Mango in occasione della prima -Festa della donna immigrata». Giornalisti, sociologi e amministratori pubblici discutono per due giorni (10 e 11 maggio) un fenomeno che ha caratterizzato una fetta di Piemonte negli Anni 60. Centinaia di Concettine. Carmele, Assunte hanno lasciato i loro paesi di Calabria, di Campania e di Sicilia per sposare un contadino delle Langhe desideroso di mettere su famiglia ma obbligato a guardare al di là dei suoi confini ambientali per trovare una compagna. Già. perclié i vari Bosia, Ferrerò, Tortoroglio hanno dovuto percorrere centinaia di chilometri per trovarsi la sposa poiché qui. tra questi bricchi, le giovani donne del posto li rifiutavano perché uomini di campagna. Ad esse, negli anni del boom economico, era più gradito un marito operaio nelle tante industrie sorte nella pianura. Così, nel giro di un decennio, nella sola sona di Mango, Cossano e Rocchetta Belbo oltre 1500 donne del Sud hanno attraversato la penisola per vivere tra le nebbie e la neve della Langa. Attualmente, come fanno notare Pier Carlo e Renato Grimaldi, ricercatori sociali, nella sola Langa albese le donne immigrate per matrimonio rappresentano l'I per cento dell'intera popolazione femminile. «Hanno dovuto adattarsi a una terra affatto diversa dalla loro e a una mentalità estranea alle loro abitudini» rileva lo scrittore Nuto Revelli. Una festa in loro onore come questa di Mango è un giusto tributo di riconoscenza. D'altra parte, la Langa è un angolo di Piemonte non nuovo a questo tipo di matrimoni combinati. Qui, dalla fine del 1800 fino a una ventina di anni fa, trionfava il baciale, sorta di mediatore dì donne che sussurrava indirizzi, faceva stringere amicizie fra i due sessi, combinava matrimoni. E la sua provvigione era un cappotto se il matrimonio era ben riuscito o, per male che andasse, gli si tributava sempre un ricono-, scimento in denaro. A Cossano tutto è cominciato con il matrimonio tra un contadino del posto, mili-, tare in Calabria, e una ragazzotta di Nicotera Marina. Costei, venuta al Nord, ha cominciato a far circolare foto di alcune sue amiche rimaste al paese. Per arrivare al matrimonio con altri contadini langarolì il passo è stato breve. Proprio come è accaduto per Caterina Barbieri. Per lei i primi tempi in collina sono stati duri. La nostalgia del mare non l'abbandonava mentre i nuovi sapori della cucina piemontese e lo stretto dialetto di questi colli erano per leiun insolito modo di affrontare la vita. E molto duro. Adesso Caterina Barbieri parla langarolo, dice che due figli sono più che sufficienti, ama la neve e sogna di trascorrere una vacanza di mare in Liguria. Proprio quello che i sociologi definiscono integrazione all'ambiente. Edoardo Ballone

Persone citate: Caterina Barbieri, Cossano, Nuto Revelli, Renato Grimaldi, Teresio Martini, Tortoroglio