La «mafia dei colletti bianchi» rastrellava milioni nel Pavese

La «mafia dei colletti bianchi» rastrellava milioni nel Pavese La denuncia provocata da richieste troppo esose La «mafia dei colletti bianchi» rastrellava milioni nel Pavese Tra gli arrestati per lo scandalo Iva, saliti a 23, anche un dirigente 1 delle imposte dirette promosso dieci giorni fa alla sede di Milano VIGEVANO — Sono 23 le persone in carcere per lo scandalo delle bustarelle pagate da alcuni commercianti e imprenditori della provincia di Pavia a funzionari, controllori e ispettori dell'ufficio Iva. Le somme versate erano sollecitate dagli stessi funzionari per evitare che le pratiche Iva fossero oggetto di un severo controllo. Il procuratore della Repubblica di Vigevano, Antonio La Penna, ha, com'è noto, incriminato per concussione continuata lo stesso direttore dell'ufficio, Salvatore Moscardino, che contemporaneamente svolgeva la mansione di direttore dell'ufficio successioni di Genova. Ora, con Moscardino, risultano incriminati non solo tutti i controllori del settore ispettivo Iva di Pavia, ma anche — ed è l'ultimo arresto — un funzionario delle imposte dirette, Bruno Larizza, 50 anni, Vigevano, via Strada Nuova 48/3. Larizza dovrebbe avere collaborato con i colleghi dell'ufficio Iva. Non si spiegherebbe diversamente la sua cattura. Da dieci giorni, nella sua qualità di direttore di prima classe, era stato promosso dall'ufficio di zona delle imposte dirette, a quello più prestigioso di direttore del secondo ufficio di Milano. Intanto proseguendo le indagini, i cara¬ binieri hanno sequestrato molti documenti negli alloggi degli inquisiti. Le cifre richieste dalla «mafia dei colletti bianchi» variano dai 3 ai 10 milioni per le pratiche dei commercianti e potevano raggiungere anche i 30 milioni per le aziende industriali. Una categoria particolarmente bersagliata è stata quella degli orefici. E' il settore che paga una delle aliquote più elevate di Iva e i salassi sarebbero stati consistenti. Ma l'esosità dei controllori ha spinto proprio un orefice, Giorgio Moretta, di Mor tara, a rivolgersi al magistrato. Si parla di danaro sotto sequestro per almeno un miliardo, di immobili e tenute in varie località. E' stato anche accertato che alcuni funzionari, svolgevano anche la redditizia ma illecita attività di consulenza; tenevano i libri contabili di artigiani e commercianti, comprese le denunce Iva. Nella vicenda sarebbero implicati anche alcuni commercialisti. Intanto, ad altri sette funzionari dell'ufficio Iva di Pavia è stata notificata una comunicazione giudiziaria per concorso in concussione e associazione per delinquere. Tre loro colleghi, fermati nei giorni scorsi, sono pure finiti in carcere. Sono Gino Zuccaro e Paride Panizzoli, di Pavia e Giancarlo Gandini, di Carbonara Ticino. g.r.

Persone citate: Antonio La Penna, Bruno Larizza, Giancarlo Gandini, Gino Zuccaro, Giorgio Moretta, Larizza, Moscardino, Paride Panizzoli, Salvatore Moscardino

Luoghi citati: Genova, Milano, Pavia, Vigevano