La Confindustria dice: recessione

La Confindustria dice: recessione Previsioni nere dell'ufficio studi per il 1980-81 La Confindustria dice: recessione ROMA — L'ufficio studi della Confindustria vede decisamente nero. Ecco le ipotesi per il biennio 1980-81: una crescita del prodotto Interno lordo del 2.8% nell'80 (e dell'1,4 nell'81) un tasso di inflazione media quest'anno del 18,2%, l'esaurimento del ciclo espansivo degli investimenti, un saldo passivo della bilancia commerciale neH'80 di 1905 miliardi. Dal terzo rapporto sull'industria italiana, ultimato in questi giorni, esce l'immagine di un sistema economico destinato a «rimanere per un periodo di tempo abbastanza lungo in una situazione di' stagflazione senza apparenti sbocchi positivi, prigioniero delle sue rigidità strutturali e dell'evoluzione dell'economia mondiale». Le previsioni sono state elaborate, innanzi tutto, sulla base di una serie di ipotesi riguardanti l'andamento, nei prossimi anni, dell'economia mondiale. Per 1*80 si è partiti dal presupposto che la domanda di manufatti proveniente dalle economie sviluppate aumenti, in media d'anno, del 5,5%; il prezzo unitario delle nostre importazioni (espresso in lire) dovrebbe crescere circa del 20%, contro il 15% dei prezzi internazionali dei manufatti (sempre in lire). La svalutazione della lira nei confronti del dollaro è stata stimata nel 5%. Per l'Bl, con l'economia mondiale già entrata in fase recessiva, si prevede un rallentamento nella crescita dei prezzi: +15% le importazioni e +9,5% i manufatti internazionali. La domanda estera dovrebbe aumentare del 5,8% e il tasso di cambio lira-dolla¬ ro dell'1,5%. Completano il quadro delle grandezze determinate al di fuori del «sistema delle imprese» italiane, le previsioni circa la spesa pubblica: +2,5% nell'80 e +1,7 nell'81. Dato questo «scenario», sostiene il rapporto della Confindustria, c'è da attendersi «l'esaurirsi del ciclo espansivo dell'economia italiana iniziato nel 78 e continuato con forza ancora maggiore nel 79». L'inflazione invece non diminuirà neppure nell'81, quando 1 prezzi al consumo dovrebbero salire del 16,4% in media d'anno (contro il 15% circa del '79). «Sembra così confermata — commenta il rapporto — la tendenza dell'inflazione di base italiana a crescere nel tempo» Quanto agli investimenti, nell'80 dovrebbero aumentare solo del 2,1 (5% circa nel '79) mentre nell'81 è prevista addirittura una flessione del 3,7%. «I consumi delle famiglie — prosegue il rapporto — seguono l'evoluzione del reddito mostrando nel corso del 1980 un tasso di crescita (+2,7%) leggermente inferiore come conseguenza del drenaggio fiscale e dell'andamento della capacità di acquisto in termini reali». Ancor peggio nell'81: l'aumento non sarà superiore all'1,5%. Le esportazioni «pur crescendo a un lasso annuale inferiore a quello verificatosi nel corso del 79 (il 5,6 nell'80 e il 7% nell'81 contro il 9% dell'anno scorso) segnano un modesto guadagno in quota di mercato nel corso dell'80 e uno più accentuato nell'81». Il rapporto della Confindustria prende anche in considerazione due ipotesi subordinate: una recessione mondiale più pronunciata (la domanda estera proveniente dalle economie sviluppate cresce al 4,8% nell'80 e al 4,5 nell'81) e una maggiore svalutazione della lira rispetto al dollaro (13%). Nel primo caso il prodotto interno lordo au menterebbe quest'anno del 2,6% e il prossimo dell'1,2, per effetto, soprattutto, della minore espansione delle esportazioni (rispettivamente il 5 e il 6,2%). Nel secondo la crescita del reddito sarebbe del 2,5% nell'80 e dell'1,3 nell'81, con un tasso di inflazione che, nella media di quest'anno, su pererebbe addirittura il 20%. Le principali variazioni 1980 1981 (variazioni % medie annue) Prodotto interno lordo + 2,8 + 1,4 Consumi intcrni delle famiglie + 3,7 + 1,5 Investimenti + 2,1 — 3,7 Esportazioni + 5,6 + 7,0 Importazioni + 3,5 + 2,3 Prezzi al consumo + 18,2 + 16,4 Saldo con I'estero mere) e servizi (miliardi di lire correnti) —1.095 +2.545 Variazione delle scorte (miliardi di lire a prezzi 1970) +1.038 + 687

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