Accusati assieme a Golfari 17 responsabili di ospedali

Accusati assieme a Golfari 17 responsabili di ospedali Per gli aborti non concessi in Lombardia Accusati assieme a Golfari 17 responsabili di ospedali L'inchiesta condotta dal pretore ha coinvolto anche l'assessore alla Sanità Thurner - Alcuni centri della Regione non erano attrezzati DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MILANO — L'ex presidente della giunta regionale lombarda Cesare Golfari, democristiano, l'assessore alla Sanità Renzo Thurner. socialista, e 17 responsabili di altrettanti enti ospedalieri dovranno rispondere, davanti al tribunale, del reato di «omissione di atti d'ufficio» in relazione alla mancata applicazione della normativa nazionale sull'aborto. Lo ha ordinato ieri il pretore Nicoletta Gandus, a conclusione di una inchiesta cominciata nel giugno di due anni fa dopo che alla magistratura erano giunte molte segnalazioni, di privati cittadini e di organizzazioni femministe, sulla impossibilità di effettuare l'interruzione volontaria di gravidanza in parecchi enti ospedalieri della regione. Prima l'indagine è stata condotta contro ignoti, in un secondo tempo è stata unificata ad un'altra contro padre Onorio Tosini, superiore dell'ordine religioso dei Fatebenefratelli, accusato di avere fatto pressioni «non lecite», in ospedali dà lui dipendenti.-sui medici perché avanzassero obiezione di coscienza contro l'aborto. Via via che sono stati raccolti dati e testimonianze, dalla pretura di Milano sono cominciate a partire comunicazioni giudiziarie. E' stato cosi accertato che alcuni ospedali si erano attrezzati per fare fronte alle esigenze della legge, ma più di trenta non lo erano. Durante il protrarsi dell'inchiesta, 14 ospedali si sono adeguati alla legislazione vigente e hanno cominciato a praticare gli aborti nei casi previsti dalla legge. E' per questo che i loro rappresentanti legali sono stati prosciolti da ogni accusa. Il pretore ha infatti osservato che poiché in questi nosocomi la legge è ora attuata il periodo di inefficienza è stato eviden¬ temente dovuto a motivi tecnici che escludono il dolo, condizione essenziale per il verificarsi del reato di «omissione di atti d'ufficio». Nulla, invece, è cambiato negli ospedali San Giuseppe di Milano, S. Orsola di Brescia, Patebenefratelli di Erba (Como), Valduce di Como, Moriggia di Gravedona (Como), nell'Ospedale civile di Seregno (Milano), e in quelli di Bormiosondalo (Sondrio), di Chlavenna (Sondrio), Morbegno (Sondrio), Tirano (Sondrio), Besana Brlanza (Milano), Carate Brlanza (Milano), Mariano Comense, Giussano (Milano), Edolo (Brescia), Gardone Val Trompia (Brescia) e Iseo (Brescia). Questi enti, osserva il pretore, essendo ospedali di primo tipo sono obbligati dalla legge ad accogliere le donne che vogliono interrompere la gravidanza: «Essendo i legali rappresentanti — si legge nel rinvio a giudizio — pubblici ufficiali non vi è dubbio die l'applicazione della legge sia unattod'uficio». Per quanto riguarda il rinvio a giudizio dei due esponenti politici, Golfari e Thurner, il magistrato ha rilevato nello ottobre del '79, attraverso documenti acquisiti presso gli uffici regionali, che l'assessore alla Sanità e il presidente della Giunta erano a conoscenza dello stato di cose, ma non hanno fatto nulla, m. f.

Persone citate: Besana Brlanza, Cesare Golfari, Golfari, Moriggia, Nicoletta Gandus, Onorio Tosini, Sanità Renzo