Al processo Spighi deferiti all'Ordine due legali ricusati

Al processo Spighi deferiti all'Ordine due legali ricusati Al processo Spighi deferiti all'Ordine due legali ricusati FIRENZE — Un'altra udienza movimentata, ieri, alla Corte di assise di Firenze, dove si svolge il processo per l'omicidio del notaio pratese Gianfranco Spighi, nel quale sono imputati Elfìno Mortati, giovane leader di Autonomia, e altre 18 persone, accusate di favoreggiamento, partecipazione a banda armata, associazione sovversiva. I colpi di scena si sono succeduti, fino all'ultima decisione della Corte: sono stati deferiti al Consiglio dell'Ordine degli avvocati due legali, Gustavo Leone e Antonino Filastò. che avevano rifiutato di assumere la difesa d'ufficio di tre imputati, dopo che questi li avevano ricusati come difensori di fiducia. All'inizio dell'udienza, l'avv. Merlini, difensore di Montalti, chiede la separazione del procedimento riguardante l'omicidio di Spighi (di cui deve rispondere Mortati) da quello per banda armata, che interessa anche gli altri imputati. La Corte respinge la richiesta. L'avvocato Merlini dichiara di rinunciare alla di¬ fesa di Montalti. Il pm Izzo chiede il suo deferimento all'Ordine. La Corte spiega che l'avvocato non rinuncia alla difesa, ma al mandato, e respinge la richiesta del pm, anche perché Montalti ha un secondo difensore, l'avv. Leone. Segue un battibecco tra pm e avvocati; intervengono gli imputati Tirabovi, Piccirilli, Secchi e Montalti, che revocano il mandato ai propri difensori. La Corte decide di nominare difensori d'ufficio gli stessi avvocati. Questi rifiutano, perché — sostengono — essendo stati ricusati è venu to meno il legame di fiducia tra l'accusato e il proprio le gale. La Corte, dopo una lunga riunione in camera di consiglio, decide di deferire all'Ordine gli avvocati Gustavo Leone e Antonino Filastò, per aver rifiutato la difesa d'ufficio. Nessun provvedimento, invece, contro l'avvocato Lombardi, del foro dì Roma. La Corte nomina difensore d'ufficio dei quattro imputati l'avv. Vitantonio La Volpe, presidente dell'Ordine.

Luoghi citati: Firenze, Roma