Tre feriti a Roma

Tre feriti a Roma Tre feriti a Roma ROMA — In una fetta di Roma complessivamente ben circoscritta (tra il quartiere Aventino e la via Cristoforo Colombo), e in un arco di tempo quanto mai ristretto (tra la notte scorsa e ieri mattina di buon'ora), un pugno di terroristi rimasti senza volto in tre azioni successive hanno seminato sofferenze e terrore, ferite e incendi, umiliazioni e smarrimento. Tre uomini versano in gravi condizioni. Un appartamento è stato distrutto dalle fiamme. I bersagli non erano personaggi di spicco, non simboli del potere. Due sono metronotte, uno dirigente dell'ufficio del lavoro, uno funzionario del ministero di Grazia e Giustizia al quale è stato bruciato l'appartamento. Ai primi hanno strappato le armi in dotazione (due pistole calibro 7,65), al terzo la borsa con cui trasportava la biancheria sporca in lavanderia. Gli uni erano al lavoro; l'altro vi si stava recando, alle 7 del mattino, diretto con passo claudicante alla vicina fermata dell'autobus. Ad agire sono stati commando ristretti, formati da giovani a faccia scoperta, che hanno giocato sulla sorpresa con rapidità di movimenti. Subito dopo gli agguati e le aggressioni, sono letteralmente spariti inghiottiti nel buio della notte e nell'animazione della città che incomincia la giornata di lavoro. In uno dei suoi interrogatori Patrizio Peci ha detto ai magistrati, spiegando la struttura organizzativa delle Br e in particolare i compiti delle brigate di massa: «La brigata cosiddetta della triplice si occupa di carabinieri e polizia, della magistratura c delle carceri. Preciso che carabinieri e polizia nel linguaggio dell'organizzazione vengono indicati con la formula "forze repressive", che comprende anche Guardia di Finanza e Vigili Urbani (questi ultimi due corpi fino ad oggi Liliana .Alarico (Continua a pagina 2 In seconda colonna)

Persone citate: Patrizio Peci, Urbani

Luoghi citati: Roma