Crisi di energia in grafici e foto

Crisi di energia in grafici e foto Una rassegna aperta ieri Crisi di energia in grafici e foto Il deficit del Piemonte: 5 miliardi di kWh - Un glossario per capire le sigle Sta per concludersi (il 23 maggio) il ciclo di conferenze sull'energia e ieri sera l'Unione culturale ha aperto, nella sua sede di via Cesare Battisti 4, la mostra «Problemi dell'energia nel mondo, in Italia, in Piemonte» realizzata dall'Istituto di Fisica tecnica del Politecnico col patrocinio della Regione. Ai visitatori viene distribuito un glossario: tali e tante sono le sigle in cui il problema energetico è condensato, che sarebbe difficile anche aggirarsi tra i tabelloni e i grafici della mostra senza avere questo dizionarietto. Partiamo dalla sigla più comune: tep che significa «tonnellate equivalente petrolio» e che indica tutti i consumi. Si legge nella mostra che il Piemonte consuma mediamente 3,5 tep per abitante mentre il consumo medio nazionale è 2,8. Il dizionarietto spiega: 1 tep equivale a circa 7,3 barili di petrolio oppure 1163 metri cubi di gas naturale o 10 milioni di chilocalorie o 4500 chilowattora. Si può anche apprendere che il barile di petrolio pesa 140 chili e contiene 159 litri ; oppure che la caloria è la quantità di energia necessaria per portare la temperatura di un grammo acqua da 14,5 a 15,5 gradi centigradi. Dunque, l'energia sviluppata da carbone gasolio legno, uranio o ceduta dal sole vento, quella geotermica o idraulica viene equiparata a quella sviluppata da 1 tonnellata di petrolio. n prof. Ferro, direttore dell'Istituto di fisica tecnica del Politecnico, spiega anche: «La patema termica di un tep è quella occorrente, per esempio, per riscaldare mediamente nella stagione invernale nel clima di Torino, per un'ora, 65 case di 5 piani con due alloggi per piano di 120 metri quadrati ciascuno». Chiarite cosi le cose, entriamo nella mostra. Il Piemonte ha un fabbisogno medio di 14 milioni di tep l'anno che è il 10% di quello nazionale e solo il 24 per cento di questo suo fabbisogno è coperto dall'energia idroelettrica. La produzione nel periodo '72-78 è stata all'incirca di 12 miliardi di kWh e il consumo è salito da 14 a 17 miliardi: il deficit ultimo dunque supera i 5 miliardi di kWh. Nel '78 l'Enel ha fornito il 72% dei consumi, le aziende municipalizzate il 13, gli autoproduttori il 15. I consumi sono cosi divisi: 71% industria. 24% usi civili, 4% trasporti. 1 per cento agricoltura. I consumi sono in progressivo aumento: dalle 2 mila calorie al giorno dell'uomo primitivo (rappresentato dal solo cibo) si è arrivati alle 230 mila dell'americano degli Anni 70; nel '78 il mondo ha consumato 40 tep per chilometro quadrato, l'Italia 452, Belgio e Lussemburgo 1450. Gran Bretagna 926, Usa 189, Urss 42, la Cee 618, l'Europa, senza l'Urss. 281. Ora c'è il grande problema delle centrali e la mostra e le conferenze vogliono dare un contributo conoscitivo per risolverlo. Un pannello avverte: qualsiasi fonte ha emissioni inquinanti. Ne fa l'elenco: anidride solforosa, ossido di carbonio e di zolfo, idrocarburi, azoto, particelle solide, radioattività. Che c'è anche nei fumi del carbone, non soltanto nelle scorie delle centrali nucleari. d.garb.