Francia, disoccupati e inflazione ma Giscard ha un tono rassegnato di Paolo Patruno

Francia, disoccupati e inflazione ma Giscard ha un tono rassegnato Conversazione televisiva del Presidente sull'economia Francia, disoccupati e inflazione ma Giscard ha un tono rassegnato lì governo ha in programma di istituire la quinta settimana di ferie DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — La recessione irrompe negli Stati Uniti, la Germania, «locomotiva» sussidiaria dell'economia occidentale, dà evidenti segni di stanchezza, Inghilterra e Italia restano invischiate nella lotta all'inflazione e nei conflitti sociali: e in questo panorama che posto occupa la Francia? La risposta, con la consueta abilità didascalica, l'ha fornita l'altra sera il presidente Giscard d'Estaing con una lunga conversazione televisiva al termine della quale i francesi hanno appreso fondamentalmente due cose. Primo: Parigi adotta un atteggiamento di assoluta fermezza verso Londra a proposito del «contenzioso» comunitario e assicura i suoi agricoltori che in un modo o nell'altro il loro reddito non sarà decurtato dall'inflazione. Secondo: l'Eliseo e il governo Barre puntano gran parte delle loro carte pre-elettorali sulla riduzione della durata del lavoro, cioè sull'istituzione di una quinta settimana di ferie. Rassicurati gli agricoltori (a un anno dalle elezioni), Giscard si è poi dedicato a delincare un progetto che interessa almeno 12 milioni di lavoratori: l'istituzione della quinta settimana di ferie, che rappresenta l'unica «apertura» nella politica d'austerità perseguita da quattro anni dal governo Barre. Il presidente si è augurato che i partners sociali riprendano al più presto le trattative sul «progetto Giraudet» in modo che la riforma possa essere applicata dal prossimo anno. L'attuazione di questo importati te progetto fornirebbe una «copertura sociale» al primo settennato di Giscard, proprio all'inizio della nuova campagna elettorale, quando l'opposizione non mancherà di sfruttare gli elementi negativi della congiuntura economica: aumento della disoccupazione, ripresa dell'inflazione e probabile stagnazione produttiva. . Davanti a questo fosco sce nario, Giscard ha assunto quello che «Le Monde» ha de finito un tono di «rassegnazione». Il mondo è talmente cambiato negli ultimi anni ha ricordato Giscard, che bisogna forzatamente «adat¬ tarsi» alla nuova realtà. Da questa constatazione di base, derivano alcune conseguenze che i francesi devono rassegnarsi ad accettare. Per altri quattro anni, ad esempio, si registrerà un massiccio arrivo di giovani sul mercato del lavoro (si calcola siano 250 mila all'anno) e fino a quando la curva demografica non si abbasserà, la disoccupazione resterà elevata (anche se l'anno scorso in Francia sono stati creati 100 mila nuovi posti di lavoro). Ma il problema, ha sottolineato Giscard, è quello di «creare posti di lavoro competitivi in industrie di punta di sicuro avvenire». In questo prospetto generale, mancano le decisioni che potrebbero mutare il corso della situazione Malgrado questo. Giscard ha potuto rilevare con soddisfazione che il clima sociale non è peggioì rato in Francia e anzi nei pri'mi mesi dell'80 le ore di sciopero sono diminuite rispetto all'anno precedente E lasciando intravedere la possibilità di qualche miglioramento normativo e previdenziale, il presidente spera di affrontare l'annata elettorale in un clima non troppo teso, malgrado i ripetuti «segnali» d'allarme. Paolo Patruno

Persone citate: Giraudet, Giscard D'estaing