Le nomine alla Rai il 15 maggio (forse) di Sergio Zavoli

Le nomine alla Rai il 15 maggio (forse) Si è profilato un compromesso Le nomine alla Rai il 15 maggio (forse) I socialisti insistono sulla candidatura di Sergio Zavoli alla presidenza - La posizione de ROMA — Ancora una fumata nera per le nomine Rai. I partiti vogliono raggiungere la più ampia unità sull'elezione del presidente che dovrà uscire dal nuovo Consiglio d'amministrazione. Finora l'intesa è mancata e alla Commissione ai vigilanza, riunitasi ieri sera, non è rimasto che prenderne atto e pronunciarsi per l'ennesimo rinvio. A quando? Al 15 maggio, cosi almeno è stato assicurato, quindi dopo la riunione degli azionisti dell'Ili fissata per venerdì. Che la votazione sarebbe slittata era certo fin dal primo pomeriggio, quando le agenzie hanno diffuso una dichiarazione concordata fra i. socialisti Martelli, Bassanini, Landolfi e Noci. Premesso che il Consiglio d'amministrazione dev'essere immediatamente rinnovato e che né la Commissione né i partiti •devono ledere la sua autonomia per quanto riguarda eventuali ricambi dei vertici aziendali», i quattro chiedono che tl'Iri possa procedere alla designazione dei sei rapresentanti nel Consiglio di amministrazione e che la Commissione possa essere subito dopo riconvocata per completare le designazioni». Smentendo l'accordo sull'organigramma Rai che sarebbe stato precedentemente concordato con la de, i socialisti sottolineano che la candidatura di Sergio Zavoli alla presidenza «non nasce da intese preliminari ma da autonoma valutazione dell'intero psi ed è sostenuta da un largo consenso di opinioni La nostra proposta — affermano Martelli, Bassanini, Landolfi e Noci — si ispira esclusivamente ai criteri di competenza professionale e prestigio culturale. Essa — precisano ai comunisti che hanno richie¬ sto garanzie in questo senso corrisponde pienamente alla necessità da tutti sentita die il presidente della Rai sia uomo non di parte, tantomeno di fazione, ma di sicura fede democratica e grande equilibrio politico». I rappresentanti del psi nella Commissione di vigilanza auspicano infine che sia conseguita 'la più ampia unità delle forse riformatrici, nessuna delle quali dev'essere discriminata in una sede fondamentale del garantismo qual è il servizio pubbjico radio televisivo». La de, ieri presente al gran completo alla seduta in piazza San Macuto, «non è disposta a subire le conseguenze di un dissidio fra altri partiti, cioè il pei e il psi». Lo ha detto il capogruppo nella Commissione Borri, ricordando che la democrazia cristiana 'ha cercato l'intesa con le altre forze politiche, rispettosa delle posizioni altrui». Per quanto li riguarda, i democristiani hanno già concordato i nomi del loro sei consiglieri d'amministrazione scegliendone tre nella maggioranza dei preambolisti — Orlando Orlandi (Forze nuove), Sergio Bindi (dorotei) e Enzo Balocchi (fanfaniani) — e tre dell'area Zaccagnini-Andreotti: Roberto Zaccaria. Nicolò Lipari e Gianfranco Merli. All'ordine del giorno della riunione di ieri figuravano anche il completamento della Commissione dopo l'assunzione da parte del vice-presidente socialista Zito di incarichi di governo e le dimissioni dei missini Crollalanza e Pazzaglia, che hanno rinunciato per protesta «contro i metodi di lottizzazione che stanno per essere seguiti per la nomina dei consiglieri della Rai, discriminando il msi». g. te.

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