La contingenza scatta di 12 punti (all'economia costa 7200 miliardi] di Natale Gilio

La contingenza scatta di 12 punti (all'economia costa 7200 miliardi] Record a maggio: in busta paga aumento di 28.668 lire lorde La contingenza scatta di 12 punti (all'economia costa 7200 miliardi] ROMA — Nella busta paga di maggio, i lavoratori troveranno 28.668 lire lorde in più. Sono l'effetto dei 12 punti di maxi-scatto di contingenza, calcolati ieri dalla Commissione nazionale per il costo della vita, riunita presso l'Istat per determinare l'indice derivante dalle rilevazioni effettuate nel trimestre febbraio-aprile, valevole ai fini dell'applicazione della scala mobile nei settori dell'industria, del commercio, dell'agricoltura e del credito. Si tratta di uno scatto record, conseguenza diretta del riaccendersi violento dell'inflazione. Da una parte si cerca di ricostituire, attraverso i meccanismi di indicizzazione, il potere di acquisto dei salari che risulta decurtato dall'aumento dei prezzi, ma dall'altra crescono gli oneri per le imprese aggravate da sempre maggiori costi. Il nuovo scatto, dai primi calcoli effettuati, comporterà infatti nell'anno un ulteriore aggravio per l'intero sistema economico di 7.200 miliardi di lire, di cui 2.500 miliardi a carico del solo settore industriale. Per quest'ultimo, pòi, se ai 12 punti di mag¬ gio si aggiungono gli otto punti già maturati nel febbraio scorso, l'onere complessivo per il 1980 sale a circa 4.700 miliardi. A determinare uno scatto cosi massiccio — il più alto registrato finora — hanno concorso, oltre all'incremento dei prezzi al consumo, anche ragioni di ordine puramente matematico. L'indice sindacale di riferimento, sul quale si calcola la variazione del costo della vita, ha ormai raggiunto quota 200 ed è quindi divenuto estremamente sensibile. In pratica, come mette in luce la Confindustria, basta un aumento dell'I per cento per far scattare l'indice di due punti. Nel '77, quando l'indice fu riportato a 100, lo stesso aumento provocava lo scatto di un solo punto. C'è quindi un gonfiamento automatico degli scatti, tant'è vero, che a fronte di una crescita dei prezzi, nel trimestre preso in esame, del 5,4 per cento, si hanno adesso 12 punti di scala mobile. Con una crescita dei prezzi più alta (oltre il 6,5 per cento) nel trimestre febbraio-aprile '77 si ebbe uno scatto di sette punti. A queste considerazioni, i sindacati ine oppongono comunque altre. Dal '77 a oggi, sostengono, il valore del punto di contingenza è rimasto invariato a 2389 lire che gli ultimi tre anni di inflazione hanno eroso. In tal modo, la maggiore sensibilità del meccanismo, non farebbe altro che compensare la svalutazione nel valore in lire di ogni singolo punto. Solo che in questo modo, nella rincorsa affannosa prezzi-salari, il sistema economico nel suo complesso non farà che degradarsi sempre più, con grave danno per gli investimenti e l'occupazione. Un'ultimo rilievo va fatto per i 7.200 miliardi che dovranno erogarsi per i 12 scatti maturati. Solo una parte, circa 5 mila miliardi, rimarranno alle famiglie. Al netto, infatti, nelle buste paga dei lavoratori andranno, a seconda delle fasce di reddito, tra le 16 e le 21 mila lire. Il resto, cioè 2.200 miliardi, sarà incamerato dal fisco attraverso l'Irpef che i datori di lavori trattengono direttamente sulle retribuzioni dei dipendenti. Natale Gilio

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