E assolto il giovane di Roma accusato d'aver ucciso il bimbo in un cunicolo

E assolto il giovane di Roma accusato d'aver ucciso il bimbo in un cunicolo Dopo dieci anni la morte di Marco Dominici ripiomba nel mistero E assolto il giovane di Roma accusato d'aver ucciso il bimbo in un cunicolo Giuseppe Soli prosciolto in Assise con formula dubitativa - Il piccolo scomparve dall'oratorio nel 1970: i miseri resti furono rinvenuti nel '77 nei sotterranei del Forte Prenestino DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — «Che cosa volete, che i>i dica? Ho vissuto dieci anni con l'assurda speranza che perlomeno la giustizia vii aiutasse a dare una spiegazione alla tragedia della mia famiglia. Adesso capisco che è stato tutto inutile! Marco, a me e a mia moglie, non ce lo restituirà mai nessuno; nessuno saprà mai dirci cosa realmente accadde quel pomeriggio del 26 aprile 1970». Nelle sconfortate dichiarazioni di Roberto Dominici c'è tutto lo sgomento di tanta gente che come lui, operaio dipendente di un ospedale romano, ha sperimentato sulla propria pelle l'insufficienza cronica del sistema giudiziario italiano: dopo un lustro di indagini, infatti, l'uccisione del piccolo Marco Dominici (clie all'età di sette anni fu attratto con qualche lusinga in un cunicolo a poca distanza dal cortile dell'oratorio dove giocava e 11 barbaramente ucciso e sezionato) rimane avvolta nel mistero. L'uomo che per tutto questo periodo è stato nel mirino degli investigatori, uno sbandato senza casa e senza storia, un relitto umano, con quella vicenda non ha niente da vedere. La Corte di Assise di Roma lo ha assolto per insufficienza di prove al termine di un processo durato cinque mesi. Giuseppe Soli — questo il nome dell'imputato — torna in libertà, prosciolto da una Corte che si è trovata impotente a dipanare il filo di una vicenda ormai oscurata dal tempo trascorso e praticamente costretta a lasciare ancora pendere sul capo dell'im-. putato il dubbio di responsabilità nelle infamanti accuse di omicidio volontario pluriaggravato e di occultamento di cadavere. Alla sentenza si è opposto il pubblico ministero Nicolò Amato che, per Giuseppe Soli, aveva sollecitato la condanna all'ergastolo; il caso non è quindi chiuso e se ne ritornerà a parlare. La storia della scomparsa di Marco Dominici è di quelle che appassionano l'opinione pubblica. Avvenne d'altronde all'indomani del caso di Er-i inalino Lavorini, il bambino di Viareggio adescato ed ucciso. Nel pomeriggio del 26 aprile 1970, Marco usci di casa per dfsgnqsarAarecarsi a giocare nell'oratorio ! «Don Bosco» di Centocelle. Insieme con un coetaneo vide un film nella sala cinematografica della parrocchia. Poi si allontanò, senza dir niente al suo amico, in direzione opposta a quella della sua abitazione. Da quel momento nessuno più lo vide. Per mesi, polizia e carabinieri cercarono inutilmente una sua traccia. Ben sette anni dopo, nel maggio 1977, per un caso fortuito, due ragazzi trovarono in un cunicolo del Forte Prenestino un sacco per le immondizie: dentro vi erano delle piccole ossa, qualche cencio roso dal topi e un palo di scarpette di vernice nera, che Roberto Domlttici riconobbe subito come quelle che portava il figlio. I periti, qualche tempo dopo, confermarono che quei miseri resti erano del bambino scomparso sette anni prima. Le indagini, subito riaperte, tornarono ad indirizzarsi su Giuseppe Soli, un giovane che già in occasione dei primi accertamenti era stato indicato come assiduo frequentatore dell'oratorio e solito avvicinare i ragazzi. Contro di lui, però, solo indizi e nessuna prova: la sua presenza quel giorno nella zona, qualche contraddizione nei suoi spostamenti. Niente di più e sicuramente troppo poco per qualsiasi giudizio. Marco Dominici Giuseppe Soli

Persone citate: Dominici, Dominici Giuseppe, Don Bosco, Giuseppe Soli, Lavorini, Nicolò Amato, Roberto Dominici, Roberto Domlttici

Luoghi citati: Centocelle, Roma, Viareggio