Chimica sbagliata di Mario Pirani

Chimica sbagliata Chimica sbagliata Le dimissioni di Hgicli. ovvero la colpii di essere un ingegnere e di credere in modo temerario alle nonne della tecnica e dell'economia. L'uomo, del reslo, temeva il peggio fin dall'inizio e ci volle del bello e del buono per convincerlo ad accettine l'incarico. Paventava, infatti, di trovarsi poi coinvolto nella spartizione delle cariche, nelle escogitazioni finanziarie per sovvenzionare correnti e gruppi, nei salvataggi imposti di fabbriche decotte, giornali in crisi, enti allo sfascio. Alla fine, però, gli vennero date mille garanzie orali e scritte. Cossiga impegnò la sua parola, seppe far leva sul senso del dovere del vecchio collaboratore di Enrico Malici e sulla necessità di riprendere servizio laddove, con la crisi energetica in alto; più preziosa poteva essere hi sua opera di sperimeli lato tecnico del petrolio. Ebbene, tutte le assicurazioni date a Lgidi. a cominciare da quella formale, secondo la quale nessuna iniziativa riguardatile l'Eni sarebbe stata intrapresa prima della sua assunzione in carica, sono state subito ampiamente disattese. E non ci riferiamo tanto alla sia pur inopportuna dichiarazione del neo ministro delle Partecipazioni Statali, on. De Michelis, che trovava modo di indicare un vicepresidente ih pectore ancor prima che quello effettivo entrasse in carica. Questo, checché se ne dica, poteva essere uno screzio sanabile. Ma non così l'annuncio della messa ih opera di un nuovo pateracchio Anic-Sir-Liquichimica . Se lo avesse accettalo Egidi si sarebbe trovato fin dal primo giorno nel pieno di quella guerra chimica che da un decennio avvelena la vita politica italiana, inquina le correnti politiche, soprattutto della de e del psi, inghiotte, come un'idrovora insaziabile, migliaia di miliardi senza nessun costrutto industriale. Ed è gravissimo che il ritrovato accordo di governo coincida, come ai tempi del centro sinistra, con il rilancio di un'idea già allora considerala un'occasione per alimentare un ennesimo carrozzone e non cerio un modo per rilanciare il settore chimico. Dopo la questione della maxi tangente saudita poteva sembrare che il peggio fosse stato toccato, ma le dimissioni di Egidi segnano ancora un passo verso la degradazione totale del rapporto tra classe politica e imprese pubbliche. Il regime si acqueterà solo quando queste avranno rinuncialo ad ogni velleità di recuperare una filosofia aziendale? Mario Pirani

Persone citate: Anic, Cossiga, De Michelis, Egidi, Enrico Malici