La Ceat perde ma (dice Sala) andrà in pareggio nel 1981

La Ceat perde ma (dice Sala) andrà in pareggio nel 1981 La Ceat perde ma (dice Sala) andrà in pareggio nel 1981 TORINO — Chi si aspettava l'annuncio di un nuovo socio, ieri è stato deluso. Aldo Sala, che guida 11 gruppo dal 1978, si 6 limitato a un rapidissimo cenno agli 'interventi, di carattere finanziario» necessari per rlequiUbrare i conti dell'azienda (e rilanciarla); ha presentato i conti di un gruppo che va meglio ma continua a perdere miliardi (4,5 nel '79 contro 1 5,3 del '78) e poiché nessun azionista gli ha posto grossi problemi, ha chiuso l'assemblea con una nota di ottimismo: la Ceat. salvo imprevisti, chiuderà in pareggio nell'81 mettendo cosi fine a quella lunga serie di bilanci in rosso che hanno caratterizzato l'attività del terzo gruppo italiano della gomma. A rendere meno pessimista Sala sono sostanzialmente tre cose: ©il giro d'affari della società, che in Italia ha superato i 241 miliardi (1123% in più del '78) e 1 mille miliardi in tutto il gruppo. Le previsioni per rito sono migliori e, anche se Sala non l'ha detto ufficialmente, aila Ceat stimano che il fatturato italiano dovrà raggiungere 1 300 miliardi. /gv, nel '78 è andato pratiea%9 mente in porto, senza grossi traumi, il piano di ristrutturazione dell'azienda. E' cessata l'attività del vecchio stabilimen¬ to torinese di via Leoncavallo; sono stati venduti alcuni immobili che rendevano pesante la gestione complessiva dell'azienda; l'indebitamento, sempre pesante, si è lievemente assottigliato (120 miliardi a breve. 34,4 a medio termine) ed è stata sostanzialmente equilibrata l'attività produttiva (oggi su 1000 miliardi di fatturato i pneumatici, la parte malata, incidono si e no per il 15%, mentre 11 resto ri- guarda i cavi, il cui fatturato è' salito del 38% e dove le previsioni per l'80, nonostante le difficoltà, sono decisamente buone); ©le affiliate della Ceat International hanno 'consolidato le loro posizioni sui rispettivi mercati^, con grande giovamento della Casa madre — anche in termini di utili indotti — che ha rivalutato la sua partecipazione per 7,5 miliardi, portando la quota a 50,5 miliardi. Detto questo, però, anche se la «cura Sala» ha funzionato, non tutto è roseo nel futuro della Ceat. i cui dipendenti, nel '79, sono scesi da 6043 a 5970 unità. ■Anzitutto, ha detto Sala, 'l'aspra concorrenza, scatenatasi nel settore pneumatici»,' derivante anche «dal perdurare di eccesso di capacità produttiva», ha impedito alla società torinese di aumentare 1 prezzi come l'azienda avrebbe voluto. Le vendite, comunque, sono passate da 98,5 a 113,9 ma per «effetto di aumenti di listino» non di quantità piazzate. E questa tendenza dovrebbe manifestarsi anche nel 1980. Resta poi il problema del partner. Sala non ne ha parlato esplicitamente e alla Ceat si limitano a confermare che «ci sono trattative in corso», ma il loro sblocco non è imminente. Sala ha però precisato che il problema non può «essere ulteriormente dilazionato» se no la società non si libera dalla pesante situazione finanziaria. Su questo partner continuano a circolare molte voci, ma non ci-sono conferme. Negli ambienti finanziari si parla però insistentemente di una società Usa, con alle «spalle capitali anche italiani», che dovrebbe far arrivare nelle casse Ceat una robusta iniezione di capitale fresco. Sala, ieri, si è limitato a parlare di -adeguate soluzioni» a questo problema che è «vitale» per la società. c. roc.

Persone citate: Aldo Sala

Luoghi citati: Italia, Torino