Tra gli abitanti delle Vallette che Prima linea voleva occupare

Tra gli abitanti delle Vallette che Prima linea voleva occupare Stupore, curiosità ma soprattutto molta perplessità Tra gli abitanti delle Vallette che Prima linea voleva occupare «A che cosà avrebbero mirato i terroristi?» si domanda la gente «Alla scuola, al centro di emodialisi, al comitato di quartiere?» n cronista gira per le Vallette, chiede alla gente quali reazioni ha suscitato la notizia che 1 terroristi di Prima Linea arrestati nel blitz di martedì stavano progettando un'azione in grande stile nel quartiere. Più che risposte e giudizi, raccoglie sempre e soltanto questa domanda: «Che cosa intendevano fare qui? Volevano uccidere, gambizzare. Incendiare?». ; - Neppure i magistrati che conducono l'inchtesta'Sbn'ò forse in grado di soddisfare la curiosità. La sensazione popolare indica però senza/ grosse .perplessità risila sede del consiglio di circoscrizione l'obiettivo eventuale di PrimaLinea. Un palazzotto in muratura bianca nel cuore delle Vallette, al numero 8 di viale dei Mughetti; nell'ala sinistra ci sono gli uffici e la sala per le sedute del consiglio, la destra ospita 11 centro d'incontro. A fianco dell'edificio sorgono il complesso scolastico e la dipendenza comunale dell'anagrafe. Dall'altra parte del viale, distante poche centipala di metri, c'è il centro per l'emodialisi, nuovo di zecca, che può servire una quarantina di pazienti al giorno. Molto vicini, pure la ' chiesa e 11 cinema Secondo la gente, il progetto della colonna di Prima Linea non doveva contemplare assalti a tutte .queste strutture: «S'difficile ette i terroristi—dicono in moitì — pensassero di fare irruzione al centro dell'emodialisi. Nemmeno ta scuola avrebbe dovuto interessarli. Volevano attaccare il comitato di quartiere,, magari anche gli uffici del municipio: ; La curiosità pero, più che la preoccupazione o 11 biasimo, impronta la voce popolare, li discorso si chiude regolarmente sull'interrogativo: «Quali altre intensioni potevano avere i terroristi? Assurdo che volessero occupare tutto il quartiere per ore. Come sarebbero poi riusciti afuggire?». Sulle conseguenze materiali dell'eventuale operazione del commando, sulla sua portata politica, nessuno fa commenti, [l'argomento terrorismo qui alle Vallette galleggia in un mare di Indifferenza, pare interessino unicamente gli effetti spettacolari delle sue Imprese. Sono parecchi al mercatino di corso Toscana quelli che commentano 11 misterioso progetto di Prima Linea, lasciandosi andare alle più dlSDarate e inverosimili congetture. Nelle discussioni 11 commando che avrebbe dovuto agire nel quartiere assume spesso; pur se inconsciamente, la "dimensione di un esercito : super romanizzato. Al consiglio di circoscrizione osservano: «I precedenti preoccupanti non mancano, i terroristi un anno fa intendevano colpire il consiglio di Madonna di Campagna. Guarda caso, erano proprio di Prima Lìnea, l'assalto falli per caso, la polizia uccise due giovani del commando mentre si preparavano, armi in pugno, all'irruzione: Matteo Caggegl e Barbara Azzaroni, «Charlie» e «Carla» per 1 compagni della lotta armata. Sarà una coincidenza, ma uno dei manifestini con 1 quali Pri¬ me Linea aveva commemorato i due caduti è stato ritrovato li 28 febbraio scorso, anniversario della morte di .Charlie» e «Carla», nell'ingresso del consiglio di circoscrizione delle Vallette. Come 11 manifestino sia arrivato 11, è un rebus. «Quella sera c'era stata una seduta del consiglio — ricorda l'impiegato comunale — il pubblico era «carso: uno quindicina dì persone. Cehéandammo tutti dopo mezzanotte*il mattino dopo una collega vide, il volantino affisso sul corridoio. Non furono, scoperte tracce di scasso, nessuno era entrato nell'edificio quella notte forzando porte o vetri. Unica spiegazione: deve essere stato introdotto da uno dei partecipanti alla seduta: Oltre a questo inquietante episodio 11 terrorismo alle Vallette non è mai andato oltre ad alcune scritte in favore di Br e Prima Lìnea. «Ed a un paio di roghi di auto di iscritti della de — aggiunge il presidente del consiglio, Santan gelo—accaduti nel rione di S. Caterina».

Persone citate: Matteo Caggegl