Prima linea voleva attaccare in armi il quartiere Vallette

Prima linea voleva attaccare in armi il quartiere Vallette Le rivelazioni di Sergio Zedda, uno degli 11 arrestati Prima linea voleva attaccare in armi il quartiere Vallette Il 1980 doveva segnare il rilancio della guerriglia urbana. Prima linea aveva un progetto ambizioso e terribile: l'occupazione territoriale del quartiere delle Vallette. Accerchiamento, di un gruppo di edifici, scontro a fuoco con la polizia, resistenza ad oltranza (possibilmente alcune ore), quindi la ritirata. Il plano, sarebbe stato elaborato da Fabrizio Giai ossia «Ivan» e contestato proprio da chi ne ha riferito ai giudici, ossia Sergio Zedda. Quest'ultimo asseriva che persone estranee, lavoratori, potevano rimanere uccise tìol risultato, di .alienare simpatie ed eventuaU'solitìarietà degli abitanti del quartiere; il Giai avrebbe ribattuto che l'obiettivo doveva avere una. vasta risonanza per cui la vita di alcuni era il prezzo per provocare disorientamento nell'opinione pubblica. Follia? Non tanto, se si pensa che proprio da uh palo di giorni si è iniziato a Padova il processo ad un gruppo .di'Autonomi i quali con almeno un centinaio ai compagni rimasti sconosciuti tennero a lungo in scacco il quartiere padovano del portello. I fatti risalgono al 19 maggio 1977, un glorilo infuocato nella storia del terrorismo urbano: auto rovesciate e Incendiate, rapine, saccheggi e scóntro aperto con la polizia. Non à caso un volantino rivendicava l'azione come T.assedio armato della citta». L'obiettivo Vallette non sarebbe scelto a'easo perché 11 vi è concentrata, secondo il terrorista pentito, la rete logistica dell'organizzazione. A livello strategico, inoltre, 11 quartiere, si apre su parecchie strade di fuga. A trovare 1 militanti disponibili per l'attacco ci avrebbe pensato il Giai reduce, come organizzatore, dal rald contro la scuola dirigenti di via Ventimiglia, operazione alla quale parteciparono una trentina di terroristi provenienti da quattro o cinque città del Nord. Tra le persone arrestate spicca oltre al Giai anche Olga Girotte fermata a Parigi il 28 marzo. Sarebbe secondo Zedda la terrorista che doveva organizzare PI a Bologna. La Girotto era con Sebastiano Masala e Giancarlo Seotonl sul treno bloccato il 25 gennaio a S. Ilario di Reggio Emilia. In uh vagóne i'carabinieri trovarono parecchie armi ed il borsello che la donna abbandonò fuggendo. Sempre Olga Girotto avrebbe fatto parte del commando che assaltò la scuola di via Ventlmiglla a Torino, e lesse il «proclama» agli studenti ed'al docenti radunati nell'aula magna prima che dieci di essi fossero «invalidati». Altro avrebbe aggiunto lo l Zedda a proposito déll'appróvvl. Sonamene <jellq :. armi e cioè che à' introdurre 'ciahdè'sana''menteidatJafPates.tiila (via mare) sarebbe l'Autonomia romana: traspare un riferiménto quantomeno a Pifàrio e a Scalzono. Dalla Palestina; i'mitrn di' fabbricazione sovietica e cecoslovacca, mentre l'Età (1 terroristi baschi) fornirebbe le bombe. Aggiunge lo Zedda che 11 gruppo torinese avrebbe in dotazione anche «Sten» presi in depositi di armi .usate dai partigiani durante la guerra di Resistenza. Tra gli obiettivi di Prima linea anche un attacco a colonne mobili della p.s. e del carabinieri, progetti accantonati, perché tatticamente irrealizzabili e politicamente sbagliati. Spiega lo Zedda' che all'interno di PI è prevalsa la tesi che 1 carabinieri vanno annientati mentre un'operazione di disorientamento (anche senza vittime) avrebbe presa psicologica tra la polizia meno compatta come corpo. Nella, sua confessione, il giovane avrebbe pure tracciato la mappa delle Ronde presenti In città, quartiere per quartiere: alla Falcherà c'è la più attiva, delle Vallette abbiamo gin scritto, In disfacimento invece le Ronde di Orbassimo e della zona Francia. Discreta l'attività di reclutamento a borgata Parella e a Torino Centro. Madonna di Campagna è zona difficile perché roccaforte del pei e 11, chi si azzarda a fare discorsi o a muoversi in certe direzioni, è presto scoperto. Sappiamo che 11 finanziamento di pi avviene con rapine non rivendicate. Ad una tìl esse compiuta a Strambino prese parte un francese militante nei Napap, organizzazione eversiva con cui erano collegati 1 terroristi della Valle di Susa. Ricostruendo i rapporti con le organizzazioni clandestine operanti in città, Zedda avrebbe detto che PI considera piuttosto scadente 11 grado di preparazione militare dei Nuclei Comunisti Territoriali (bràccio armato dell'Autonomia). E cita come esempio l'upcisione del guardiano della «Framtek» di Settimo, Carlo Ala, 59 anni, dovuta ad errore. L'attacco allo stabilimento avvenne di notte con lancio di molotov contro la centralina del metano. L'azione fu rapida, e 1 terroristi prima di f ucgtre. spararono al guardiano mirando al-, je gambe. Doveva èssere, nelle intenzioni degli aggressori, un «azzoppamento» ma l'uomo mori dissanguato. L'errore è di aver sparato otto colpi, e con quelle ferite la;morfe è quasi inevitabile. Da qui l'accusa di superficialità rivolta al Nuclei. - Sul fronte delle indagini si registra una pausa.. Almeno una decina di persone sono ricercate con mandato di cattura. I giudici continuano ad interrogare i detenuti ed a contestare fatti riferiti da Patrizio Peci (sulle Br) e da Sergio Zedda (PI). Alcuni magistrati sono tornati a Pescara per incontrarsi con Peci. Pier Paolo Benedetto