Come si organizza un gruppo eversivo

Come si organizza un gruppo eversivo Come si organizza un gruppo eversivo Una struttura a comparti indipendenti, legati ad un vertice composto da un numero ristretto di persone: questa l'immagine di Prima linea e delle diverse sigle eversive a lei collegate che i giudici hanno ricavato dalla confessione, di uno degli undici arrestati. Da tempo i magistrati avevano cominciato a studiare questa nuova organizzazione eversiva che assieme alle Br, o fórse in concorrenza con loro, ha portato Torino ad un livello di tensione angosciosa. Ora gli inquirenti si pongono domande precise: come avviene 11 reclutamento? Da dove arrivano le armi e i finanziamenti? Quali sono 1 rapporti con le Br e le altre centrali del terrorismo all'estero? Esistono covi, rifugi, dove nascondere le armi o 1 latitanti? Il vertice — Esiste una direzione nazionale della quale fanno parte una decina di persone, i capi, persone insospettabili che vivono dietro una facciata impenetrabile di rispettabilità. Le riunioni avvengono un paio di volte al mese in appartamenti «puliti». Ogni obiettivo stratègico viene portato all'attenzione del vertice, discusso in quella sede e poi deciso. Tra gli arrestati di questi giorni e i latitanti, soltanto Fabrizio Giai (presunto killer di Ghiglieno) e Marco Fagiano (indiziato degli omicidi Alessandri- ni e Vaccher) facevano parte della direzione nazionale. Il reclutamento — Avviene su basi' personali. Ogni membro dell'organizzazzione avvicina nel suo ambiente di lavoro le persone.che ritiene idonee. E' una valutazione personale e indubbiamente rischiosa. La recluta viene inserita in un gruppo e con il passare del tèmpo è impiegata in compiti sempre più difficili. Le continue discussioni e verifiche ideologiche che avvengono a tutti l livelli dell'organizzazione, consentono il controllo e l'affidabilità della recluta. Prima linea ha accettato reclute dalla malavita: ma non è stata una decisione felice. Dopo qualche tempo, un delinquente con un paio di omicidi sulle spalle ha preteso la spartizione al cinquanta per cento del bottino delle rapine: soluzione Inaccettabile per l'organizzazione. Le armi e I finanziamenti -J~ Prima linea si è sempre finanziata con rapine mai rivendicate. I complici che lavorano a tempo pieno, magari dopo aver abbandonato un Impiego sicuro, possono contare su rimborsi spese, pagati da veri e propri «contabili». Con la malavita ci si scambia le armi, magari delle calibro 38 con delle calibro 45: alla mala non interessa se l'arma è considerata da guerra o corhune, al terrorista sì. Sono provati i contatti con le diverse centrali eversive straniere: Napap (in Francia), Età (in Spagna), Olp (a Roma dove 1 palestinesi sono ih contatto con l'Autonomia). Dai palestinesi, Prima linea avrebbe ricevuto i fucili «Kalasnikof » usati per l'assalto alla scuola di via Ventimlglia, Le basi e i covi—A differenza delle Br, Prima Linea non ha un sistema di basi. Le armi vengono nascoste in qualche nascondiglio, e portate di volta in volta a chi deve eseguire attentati e rapine. Le abitazioni dei compii ci possono servire da rifugio o luogo di riunione. Quelle di mól ti imputati arrestati in città so no nella zona Vanchiglia, sull'asse di corso Regina Margherita. Rapporti con le Br — Entrambe le organizzazioni eversive hanno attinto all'area del l'Autonomia. Ma esistono sostanziali differenze di organizzazione, storiche e metodologiche, tra Br e Prima linea. Le Br hanno sempre rimproverato a Prima linea una minore serietà professionale, l'incapacità di garantire l'immunità ai complici una errata scelta dei mezzi Idonei all'esecuzione di attentati Tutto ciò non ha impedito di sfruttare reciprocamente lnfor; mazioni di comune utilità o addirittura di accettare 1. passaggi di un complice dall'uri» all'altra organizzazione. .,• • ^-i.t,i.- I u, ó4iu :...-,«• wwSk

Persone citate: Alessandri, Fabrizio Giai, Ghiglieno, Marco Fagiano, Vaccher

Luoghi citati: Francia, Roma, Spagna, Torino