Concorso in truffa: arrestata presidente dell'Omeopatico

Concorso in truffa: arrestata presidente dell'Omeopatico Si allarga l'inchiesta sull'ospedale di via Lombroso Concorso in truffa: arrestata presidente dell'Omeopatico Rosanna Marocco Garrone sarebbe coinvolta nella vicenda del . cardiologo Indeburgo, in carcere perché svolgeva un doppio lavoro Rosanna Marocco Garrone, 55 anni, presidènte dell'Ospedale Omeopatico di via Lombroso ^ è stata arrestata ieri su manda' to' di cattura del giudice istruttore Cuva che conduce l'inchiesta sul cardiologo che per cinque anni ha svolto un doppio lavoro. Le accuse contestate sono: concorso in truffa, interesse privato in atti d'ufficio e peculato per distrazione. Con l'arresto di ieri salgono a tre le persone finite in carcere perché coinvolte nella vicenda. L'11 scorso le manette sono scattate ai polsi del cardiologo Vincenzo Indeburgo, 39 anni, e del consigliere d'amministrazione dell'Omeopatico Antonio Colonna Preti, 53 anni, difeso dall'avv. Mittone. Per entrambi l'accusa era di concussione e di interesse privato in atti d'ufficio. Al cardiologo sono stati contestati anche altri più gravi reati: truffa aggravata, falso in certificati amministrativi, soppressione di documenti. Comunicazioni giudiziarie per interesse privato sono state inviate al direttore amministrati-, vo dell'Omeopatico Mercurio' Roberto Cannavina, 43 anni, al consiglieri Gian Luigi Boveri, 43 anni. Delfino Stilano, 56 anni, Carlo Ballerò, di 71 (è stato viceprefetto di Torino, attualmente in pensione). Indiziati per omessa denuncia, il presidente delle Mollnette ing. Giulio Poli, 11 direttore amministrativo dott. Manzoli, il sovrintendente sanitàrio Giovanni Barbera. , Al centro dell'inchiesta del giudice istruttore c'è il dott. Vincenzo Indeburgo che, secondo l'accusa, ha svolto dal '72 al '77 un doppio lavoro: assistente alle Mollnette e aluto primario i all'Omeopatico. Avrebbe perce-1 pilo cosi lo stipendio.idai due ospedali e avrebbe usufruito di un doppio trattamento previ-, deliziale e pensionistico, incamerando, nel cinque anni oggetto dell'inchiesta, circa 70 milioni. Per il giudice, Indeburgo e Rosanna Marocco Garrone sono responsabili di concorso in truffa. Al presidente dell'Omeopatico, che è assessore comunale a Riva di Chieri, è stata contestata anche l'accusa di peculato per distrazione: avrebbe in pratica usato apparecchiature e personale del reparto radiologico dell'ospedale per prestazioni ed esami a persone amiche. L'imputazione alla Marocco Garrone di interesse privato In atti d'ufficio sarebbe legata alla rapida carriera ed ai molteplici, incarichi ricoperti dal dott. Indeburgo. Specializzatosi in cardiologia, il medico entrò alle Mollnette nel '70 come assistente volontario. Passò assistente straordinario due,anni dopo e, nel '75,.incarlcato di cardiologia nell'equipe del prof. Brusca. Nello stesso tempo però indeburgo lavorò all'Omeopatico come aluto primario (in attesa di un concorso che non venne bandito). Presentò le dimissioni alle Mollnette nel '77: una marcia Indietro tardiva, secondo il giudice. Ieri il suo difensore, avv. Lageard, ha presentato istanza di libertà provvisoria. Rosanna Marocco Garrone, assistita dal prof. Gilberto Lozzl, sarà interrogata oggi dal magistrato. La vicenda del due mèdici della Provincia licenziati «per scarso rendimento» continua a sollevare polemiche. Dopo essere finita la scorsa settimana in consiglio provinciale — senza che fosse chiarito del tutto se sulle procedure di licenziamento esiste o meno una documentazione scritta — sono ora i'sindacati del medici (A-.nopi, Anaao e Cimo) a prendere posizione con una lettera al presidente Salvetti e agli assessori Ardito e Sabbatini. ■Nel documento.si esprimono «stupore e protesta» per il licenziamento: «Oltre alla gravità del fatto.di privare del posto di lavoro due lavoratori —r si dice — è stata scelta una motovazione particolarmente diffamante non suffragata da alcuna prova». Inoltre «alcuni elementi inducono il sospetto di una inaudita superficialità da parte dell'amministrazione provinciale». I sindacati fanno notare 4 punti: 1) 1 due medici licenziati non hanno preventivamente ricevuto alcun addebito, né scrit to, né verbale;-2) né le organizzazioni sindacali, né gli Interessati sono stati portati a conoscenza di quali specifici episodi abbiano determinato 11 licenziamento; 3) i responsabili del servizio dei due medici interessati, che non risultano essere stati interpellati, hanno dichiarato di non avere alcun addebito da fare a questi colleghi; 4) gli altri operatori hanno inviato lettere di solidarietà nelle quali negano la fondatezza delle accuse rivolte. I sindacati chiedono anche la revoca del licenziamenti oltre alla documentazione sui «cai}ali» attraverso i quali è stata valutata la validità dell'operato del colleghi.

Luoghi citati: Chieri, Marocco, Torino