Sono un reato le bustarella per accaparrarsi funerali?

Sono un reato le bustarella per accaparrarsi funerali? A Milano dieci comunicazioni giudiziarie Sono un reato le bustarella per accaparrarsi funerali? Il sostituto Dell'Osso, che sta svolgendo un'inchiesta, ritiene che le mance date dalle imprese di pompe funebri a portieri e infermieri di ospedali costituiscano peculato MILANO — Due locali poco luminosi ed arredati modestamente proprio di fronte all'ingresso dell'ospedale Fatebenefratelll. E' l'ufficio dell'impresa di pompe funebri Santori: il titolare ha ricevuto, Come una decina d'altri, suoi colleghi, una comunicazione giudiziaria per corruzióne, firmata dal sostituto procuratore Pier Luigi Dell'Osso. Avrebbero pagato a una ventina di dipendenti dell'ospedale, soprattutto portieri, somme di denaro per assicurarsi i funerali arrivando per primi accanto ai parenti, approfittando forse dello sgomento e del dolore dei familiari. «Accuse che si basano su 11- lozioni e ipotesi, per quanto ci riguardar,, si difende Gianni Santori, figlio del titolare. Ma non nasconde che speculazioni e comportamenti impietosi esistono. Una mancia data, all'infermiere che avverte l'ini-, presa del decesso di un paziente o agli addetti alla camera mortuaria che suggeriscono a chi rivolgersi. Fin qui, però, si tratta solo di una prassi (Sgradevole», che può ripugnare perché inserisce le leggi del «mercato» in situazioni delicate e penose. Ma il magistrato durante l'inchiesta, iniziata circa due anni fa, ha riscontrato qualcosa di più e cioè il reato di corruzione. Il personale addetto alla sorveglianza che. lascia entrare in ospedale l'addetto di un'impresa viene meno ad un compitò di pubblica utilità. E se in più riceve del denaro è paragonabile ad un funzionario corrotto. L'ipotesi è stata formulata per la prima volta dal sostituto procuratore Dell'Osso. «Il malcostume non si può certo vincere con la prigione — dice il magistrato —; punire però gli episodi specifici più gravi può essere di stimolo alla moralizzazione del serviaio». L'inchiesta non è conclusa, gli accertamenti sono ora estesi a tutti gli ospedali della citta. Le cifre dicono che si muore sempre di meno nel proprio letto e sempre di più in una camera di degenza; l'BO per cento dei decessi avviene cosi. E' un'esigenza, di «commercio», dunque, che spinge le imprese a rivolgersi agli ospedali. M problema è che in Italia quando si parla della morte la prima cosa che si fa sono gli scongiuri, col risultato: che tutti i guai e le difficoltà non vengono risolti». Chi parla è Mario Cai, vicepresidente del Siof (Sindacato imprese onorarie funebri), che conta 36 associati su 52 imprese che operano nella provincia di Milano. «Da molti anni qualcuno di noi propone che siano fatte convenzioni con gli ospedali. I familiari scelgono prezzi e condizioni; leimprese fatino: tei turni e-in.questo modo sarebbero eliminate tutte quelle spiacevoli pratiche che anche il nostra sindacato ha denunciato». Dal '68 il Comune ha istituito il servizio gratuito e si è riservato anche 11 trasporto, che infatti oggi avviene sempre coi suoi carri, anche nel caso di funerali «privati». La riforma non ha però cambiato la situazione, anzi c'è chi accusa l'amministrazione di essere semplicemente diventata un concorrente in più. Non solo. Dice ancora Gianni Santori: «Le licenze nel nostro settore vengono date con estrema facilità, anche a personaggi poco raccomandabili» Sarebbe proprio questa scarsa regolamentazione a creare le condizioni per lo sviluppo di commerci cosi impietosi. Santori fa l'esempio di una impresa concorrente che ha aperto un Ufficio vicino al suo, sebbene la licenza sia registrata ad un altro indirizzo: Nonostante proteste e lettere raccomandate, né la questura, né il Comune sono intervenuti. Come crede che si procuri i clienti questo collega se non inseguendo i parenti in portineria o a casa?». Manuela Campar!

Persone citate: Dell'osso, Gianni Santori, Mario Cai, Pier Luigi Dell'osso, Santori

Luoghi citati: Italia, Milano