Pininfarina, cinquant'anni di lavoro

Pininfarina, cinquant'anni di lavoro Un importante anniversario per la celebre Carrozzeria torinese fondata nel 1930 Pininfarina, cinquant'anni di lavoro Contributo senza pari all'evoluzione stilistica deli'automobile - Dalle anticonvenzionali vetture prima maniera di «Pinin» alle Ferrari di oggi - La collaborazione con grandi Case La Carrozzeria Pininfarina celebra i suoi cinquantanni di vita con un grande stand al Salone che, oltre alle stimolanti novità 1980, accoglie una selezione di alcuni storici modelli del passato (tra i quali la famosa Cisltalia del 1947, coniderata la capostipite del nuovo stile dell'automobile, «una scultura in movimento», secondo la definizione di Arthur Drexler), miracolosamente salvati dalle ingiurie del tempo e degli uomini. , In questa occasione, che è anche motivo di riflessione sulla capacità antica, 'molto italiana — soprattutto torinese — di intendere l'automobile anche come oggetto-forma nei suol valori plastici, vale a dire come fatto di cultura non solamente industriale, la Pininfarina ha anche pubblicato un volume che riassume visivamente e con testi del tutto privi di retorica, i cinque decenni di attività, con un ricordo particolarmente grato e affettuoso per il fondatore Battista Pininfarina, scomparso nel 1966. Mezzo secolo di lavoro dedicato allo stile formale dell'automobile, prima come azienda artigiana, poi in una dimensione industriale coerente con lo sviluppo in termini quantitativi del veicolo a motore. Cinquant'anni che hanno accompagnato la profonda evoluzione tecnica e stilistica, produttiva e sociale, dell'auto, contribuendovi in maniera non effimera. Non per nulla, della «scuola italiana» della carrozzeria la- Pininfarina è considerata una delle grandi matrici.. . La Carrozzeria Pininfarina viene fondata nella primavera del 1930 dà Battista Pinin Farina (il patronimico verrà cambiato In Pininfarina soltanto nel 1961, con decreto del Presidente della Repubblica), il giovane «Pinin», prima di affrontare l'impresa, ha lavorato con il fratello Giovanni negli Stabilimenti Industriali Giovanni Farina. La prima officina sorge a Torino al numero 107 di corso Trapani: poche macchine utensili, 90 dipendenti. Ma già in quello stesso anno escono parecchie decine di vetture carrozzate secondo uno stile personalissimo. Autodidatta, Pininfarina possiede, con una fòrte personalità, un innato senso dell'automobile come fatto artistico, ma da innovare continuamente. I primi modelli di corso Trapani oono subito diversi dagli schemi estetici piuttosto uniformi dell'epoca. Per esempio appaiono il parabrezza e la maschera copriradiatore inclinati, poi 1 parafanghi «flangiatl». Sono costruiti con cura meticolosa da operai battilastra, ferratori, verniciatori, sellai che Pininfarina segue, esigentissimo, passo a passo. Anche cosi la fama del carrozziere si estende in fretta, nei concorsi di eleganza per automobili, cosi diffusi tra le due guerre, le vetture «vestite» da Pininfarina fanno furore. I potenti della terra, coronati o meno, i «divi» hollywoodiani, ricorrono, alla sua maestria per farsi carrozzare i celebri chassis del tempo: Hispano-Suiza, Isotta Fraschini, Rolls-Royce, Cadillac., Ma Pininfarina ha presto intuizioni che lo portano ancora più lontano. Individua nella forma aerodinamica l'avvenire dell'automobile, e già nel 1936 appare una straordinaria vettura con carrozzeria fortemente avvolgente, cofano lungo e discendente, il cupolotto (si tratta di un coupé a due posti, destinato alle competizioni sportive) con parabrezza arrotondato, le ruote completamente carenate, realizzato 3U telalo Lancia Aprilla. Alla vigilia della seconda guerra mondiale, la Carrozzeria Pininfarina ha ormai assunto una dimensione quasi industriale, con 500 dipendenti e una produzione di circa 800 vetture l'anno, molte delle quali non più pezzi unici, ma costruite in piccole serie. Il conflitto ne interrompe di colpo l'attività automobilistica nello stabilimento si carrozzano autocarri e autoambulanze, più tardi si costruiscono anche i sedili completi per gli aerei Fiat G12. Ma persino cucine economiche, pur di sopravvivere e conservare il prezioso patrimonio umano costituito da maestranze altamente specializzate. Nel 1946, riprese le attività di pace, Pininfarina ricomincia con la costruzione in serie della berlina Lancia Aprllia Bilux, pur dovendo sospendere il lavoro per sei mesi a causa di un incendiò che distrugge le officine. Poi, ecco nel 1947 la berlinetta Cisltalia: una svolta storica nell'evoluzione stilistica dell'auto (un esemplare di questa vettura è conservato nel Museo di arte moderna di New York). Adesso i nuovi modelli Pininfarina si susseguono a ritmo Incalzante, sempre più numerosi l. grandi costruttori ricorrono al carrozziere torinese per lo studio e sovente la produzione in piccole serie di modelli speciali. Cosi l'americana Nash (oggi American Motors), cosi la Fiat, la Lancia, l'Alfa Romeo, la Peugeot, la Brittsh Motor Corporation. Infine l'incontro con la Ferrari, con la quale comincia una collaborazione che dura tuttora, e con frutti di eccezionale rilievo. La passione di Pininfarina per lo sport rimane comunque una costante, che si manifesta non soltanto con le Ferrari, ma anche con le macchine speciali da record per la Abarth. Intanto le officine di corso Trapani sono diventate troppo strette, e nel 1958 la Pininfarina trasferisce ogni attività nella nuova, grande sede di Grugliasco, alle soglie di Torino. E' un traguardo che corona tanti anni di attività del «commendatore», di «Pinin», come dipendenti e amici continueranno a chiamarlo anche dopo la laurea «honoris . causa» In architettura conferitagli dal Politecnico di Torino. E da questo momento Pininfarina lascia le redini dell'azienda al figlio Sergio, Ingegnere, oggi deputato al Parlamento europeo, e al genero ingegnere Renzo Carli. Comincia cosi la terza fase della Carrozzeria Pininfarina. Quando il fondatore muore, il 3 aprile 1966, l'azienda si estende su un'area di quasi 100 mila mq., i dipendenti sono 1550, la produzione è di poco Inferiore alle .12 mila unità per anno. E le cifre continuano a crescere (l'anno scorso, più di 2500 dipendenti, 26.607 carrozzerie prodotte), cosi come la quantità di prototipi, studi, vetture costruite In serie; cosi come le sue strutture aziendali: dal Centro studi e ricerche al Centro di calcolo e 'disegno automatico, dalla Galleria del vento per prove aerodinamiche di vetture in scala naturale al Centro macelline a controllo numerico. Una grande realtà industriale che non ha dimenticato le origini e la funzione di ricerca estetica, di centro creatore di belle automobili. , . f. b.

Luoghi citati: Grugliasco, New York, Torino