Dopo la de, i comunisti per la satira di Faenza

Dopo la de, i comunisti per la satira di Faenza LE PRIME VISIONI SUGLI SCHERMI Dopo la de, i comunisti per la satira di Faenza Si salvi chi vuole di Roberto Faensa con Gastone Moschin, Claudia Cardinale, Francesco De Rosa, Ilaria Vecchi, Enrico Vecchi, Mattia Pinoli. Sceneggiatura di Rossella e Padellaro. Genere: satirico: Giudizio: interessante. Cinema Centrale. Roberto Faenza ha il merito di essere uno dei pochi registi italiani che esercitino la satira politica, forse il solo che vi si applichi con un intento didascalico e paziente. Il che non vuol dire che sia noioso: dal precedente film sulla de (Forza Italia) ricavò anche l'accusa di tumultuoso gusto goliardico. Ma in quell'occasione si trattava di una satira essenzialmente visiva, per accumulazione, come chi dicesse: con queste facce e questi gesti si governa a lungo il Paese. Adesso, nel nuovo film, dal titolo ironicamente esortativo (e allarmante) Si salvi chi vuole, la satira è portata nel dominio opposto e confinante della sinistra con una scelta narrativa, con una meditazione che ha le cadenze più articolate di una commedia italiana. E' nota la polemica che ha accompagnato le prime uscite del film; si conosce la reazione degli amministratori comunisti di Bologna che hanno temuto un pamphlet contro il pel e contro la città; si sa che 'l'Unità» ha recensito il film come un fatto di cattiva cronaca culturale, ospitando poi lettere di contestazione e di replica. Bisogna dire subito che la polemica è nata evidentemente da un equivoco, lo spunto bolognese è servito per un percorso nei luoghi comuni di sinistra, che non é, come vedremo, senza sorprese per tutti. In una bella casa borghese di Bologna abita il deputato comunista Gastone Moschin, onesta persona un poco appannata dalla pratica amministrativa e dal mestiere politico <i rapporti con la de). Ha un p&dre della vecchia guardia* che aiuta in cucina e non parla.mai. Ha una moglie assolutamente e gioiosamente pe$his$ya, Claudia Cardinale e due figli turbati. La tir necw'éhtim'entaié 'della sinistra, il ragazzo, troppo piccolo per esprimere ideologie manifesta-, ^la> sua avversione al man<Jo con una malattia, il meteorismo, piena di simboliche scorregge,. Quando la ragazza scappa di:caSa e si rifugia nel quartiere) sottoproletario di Bologna, l'unico rimedio per riaverla è accogliere' con lei un emarginato meridionale, simpatico, provocatore e creativo, capace di dispensare un amore nóh artefatto. Il più piccolo guarisce dal meteorismo (impara, lo sforzo di volontà), ma il padre</non può tollerare a lungo l'amante sfaticato della figlia e 1 guai che produce. Durante una festa andata a male il deputato comunista è colto'daj'trombosi. Mentre sta a letto immobilizzato una turba fri'gióvani, emarginati e nò, fa'allegramente a pezzi tutta la casa. Oli obiettivi più immediati e facili di Faenza sono: il comunismo come routine amministrativa; la permissività come0accettazione allegra e stupida della realtà; il neo- sentimentalismo come surrogato della rivoluzione; l'emarginazione come alibi alla propria neghittosità; il radicalismo come sopraffazione libertaria (si veda l'handicappato quasi costretto a soffocarsi per essere normale). . L'obiettivo meno immediato e più acuto sta nella riconosciuta impermeabilità dei ruoli nella sinistra. Ognuno ha la sua parte di ragione (il deputato, la permissiva, i libertari), ma le parti non si incontrano, in una divisione clvntinndgpici che diventerà esplosione civile, caos, autodistruzione. Il messaggio Si salvi chi vuole appare rivolto all'esterno, a chi può sottrarsi al ricatto dei ruoli. Tuttavia, nel film, il nipote ex meteorista e il nonno ex autoritario sembrano aspettare la loro ora di rieducazione e di ordine. Ha ragione Faenza di dolersi per le polemiche: ha girato magari il «pamphlet» più comunista che si potesse costruire oggi in Italia. Stefano Reggiani Ilaria Vecchi e Francesco De Rosa nel film di Faenza timentalismo come surroche diventerà esplosione civ

Luoghi citati: Bologna, Faenza, Italia