Silenzio in patriot sul poeta suicida
Silenzio in patriot sul poeta suicida A CINQUANTANNI DALLA TRAGICA MORTE DI MAJAKOVSKIJ Silenzio in patriot sul poeta suicida Nessuna rievocazione, almeno per ora, ni» sulla «Pravda» né sulla «Literaturnaja Gazeta» Attirare l'attenzione del pubblico, ricorrendo ai masB media, sugli anniversari di singoli personaggi o avvenimenti, costituisce senza dubbio una delle più rispettate tradizioni russe. Proporzioni e sfumature dei rito, certo significative In sé appaiono tuttavia determinate da motivi non sempre comprensibili. La questione è di attualità in questi giorni, in connessione con la cinquantesima ricorrenza della morte di Vladimir Majakovskij, che a trentasette anni si suicidò a Mosca il 14 aprile 1930. Sul fatto, che suscitò allora una profonda emozione negli ambienti letterari sovietici, vi sono testimonianze numerose. Nell'apprendere la notizia, Gorkij battè il pugno sul tavolo e scoppiò a piangere. In un'intervista a Carlo Bene¬ r a , n ¬ detti (1978) Lili Brik, elidi per lunghi anni fu la compagna del poeta, parla del successi e insieme della perenne insoddisfazione di Majakovskij, •un uomo che aveva "untapace insaziabile nell'anima", che voleva essere letto da cnl non lo leggeva... essere amato dalla sola donna che sembrava non amarlo... che voleva esasperare tutto». L'idea del suicidio, a quanto pare, era per lui sempre ossessiva, tale da presentarglisi a ogni contrarietà. Pasternak invece — lo racconta nel Salvacondotto — quando conobbe Majakovskij (1914) ne ricevette jin'impressione di allegra energia, di slancio: si sedeva come se la sedia fosse un sellino di motocicletta, ma -la molla della sua arrogama era una timidezza assurda». Dopo il sulci- e o e e i e dio, Pasternak osservò come Majakovskij, anche cosi disteso, -sembrava slanciarsi caparbiamente chissà dove e allontanarsi». Diversa è l'interpretazione data riè! suo libro Su Majakovskij (1940) da Viktor Sklovskij, che era legato da profonda amicizia al poeta. Questi, secondo Sklovskij «non aveva l'intensione di morire. A casa c'erano ancora alcune paia di robuste scarpe ferrate», ma non vi fu al suo fianco un amicò ' premuroso, che togliesse l'unica pallottola dalla rivoltella. Alquanto conflittuali appaiono i rapporti con le massime autorità. Lenin non permise la pubblicazione di .150.000.000» con un'ampia tiratura, poiché ravvisava nell'opera un esempio dell'odiato futurismo. Stalin, che per anni perseguitò i testi teatrali, morto Majakovskij procedette a una vistosa riabilitazione, definendolo il poeta sovietico di maggior talento. Salvò per giunta, come si apprese- da un inedito uscito nell'almanacco XX Secolo di Roy Medvedev (1977) la vita di Lili Brik. Il nome di cosi-i figurava infatti in una lista, compilata da Ezov, di scrittori da arrestare, ma Stalin lo cancellò, dicendo: -Non tocchiamo la moglie di Majakovskij». La tiratura delle opere di Majakovskij. che a metà degli Anni Sessanta superò i 52 milioni di copie, sembrò la conferma di una fama ormai indiscussa. Quest'anno cade 11 110° anniversario della nascita di Lenin, una ricorrenza per la quale l'editoria sovietica, tra saggi, articoli, ristampe e monografie, ha provveduto ad ampliare ulteriormente, la leniniana. Sempre quest'anno, c'è stato il 120" anniversario della nascita di Cechov (17 gennaio 1860) ricordato a più riprese, e il 28 novembre cadrà il centenario della nascita del poeta Aleksandr Blok. Per festeggiarlo, un apposito comitato pansovietico. messo in rilievo il ruolo di Blok quale anello di congiunzione - tra la cultura classica russa e la poesia sovietica», ha annunciato la pubblicazione di nuove edizioni delle opere del poeta, di ricordi, di studi critici, l'isiituzi ne di case-museo, un festi\ al a livello nazionale di poesia blokiana. da tenersi il 10 agos'.o e una mostra su -Blok nell'arte figurativa». Il giubileo si concluderà a fine novembre con una solenne seduta dell'Unione degli scrittori al teatro Bolscioj. Nulla di simile, o anzi, nulla addirittura, sembra previsto per ricordare Majakovskij. Può darsi Che qualche articolo esca nei numeri di aprile, ancora non giunti a Roma, delle riviste letterarie sovietiche. Nella Pravda di questo mese manca ogni- accenno, mentre nella Literaturnaja Gaseta (5 marzo) il nome di Majakovskij figura per inciso nel necrologio di Vasilij Katanian. autore di una celebre Viro di Majakovskij e di altre opere sul poeta. Si può comunque valutare l'importanza conferita In Urss a un personaggio e la misura in cui lo si vliol rendere accessibile al pubblico ricorrendo a Novye knigi (Nuovi libri), il bollettino settimanale delle case editrici sovietiche, in cui l'uscita dei libri è annunciata con vari mesi di anticipo. Dallo spoglio degli ultimi sessanta fascicoli risulta che. salvo errore, Majakovskij vi figura una decina di volte. Si tratta per lo più di testi scolastici. -L'arte di Majakovskij», di S. Melik Neburov (100.000 copie) è destinato agli insegnanti e analizza il metodo del realismo socialista nella lirica del poeta, cinque libri (complessivamente oltre due milioni dì copie) sono ristampe di poemi adatti ai bambini. Per gli adulti, solo tre opere: una raccolta di versi (un milione di copie). Tre poeti (V. Majakovskij, D. Bednyi. S. Esenin) di I. Eventov e L'unità dei fin*, in cui A. Eljasevic illustra un'indagine sul filone romantico nella letteratura sovietica citando Majakovskij. Pasternak, Brjusov e altri poeti. Di fronte alla mancanza, finora, di nuove edizioni (le Opere complete in 13 volumi per esempio, risalgono al 1961) il iiiAn ni ia Hi e di monografie, vien fatto di domandarsi se la rievocazione della morte imbarazzante di Majakovskij sia giudicata inopportuna e si preferisca perciò rimandare le celebrazioni al prossimo centenario della nascita (1993) o se invece Il poeta sia ormai diventato un personaggio che non fa notizia. _ , ', . Lia Walnstein
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